Civeta, nel 2023 aumento di fatturato con i rifiuti “extra-soci”, ma chiusura in perdita di 306mila euro

Il conferimento di rifiuti “extra-soci” incrementa il fatturato del Civeta, ma non evita una chiusura di esercizio in perdita. È il quadro al 31 dicembre 2023 tracciato dal bilancio della società che si appresta a tornare alla forma consortile (punto all’ordine del giorno del consiglio comunale di Vasto in programma oggi).
Da mesi il documento economico – non disponibile sul sito istituzionale, nonostante l’esistenza di una pagina dedicata, “Bilanci e autorizzazioni”, ferma al 2021 – viene tirato in ballo nelle polemiche sull’assunzione di un direttore generale da 300mila euro l’anno.

Nel grafico di Chiaro Quotidiano il bilancio e l’utile (o perdita) degli ultimi quattro anni

Il fatturato, come detto, è aumentato passando dai 5.297.780 euro del 2022 ai 6.202.343 euro del 2023. Tale risultato si deve all’ingresso di rifiuti extra consortili. Nel 2024, inoltre, il Civeta ha ottenuto l’agognata autorizzazione a ricevere rifiuti extra soci endoregionali (cioè da tutto l’Abruzzo) nella terza vasca gestita dalla Cupello Ambiente: una circostanza dalla quale si attendono «notevoli effetti positivi» grazie all’incasso delle royalties pari al 14,50% della tariffa di conferimento. L’auspicio si ritrova anche nel verbale di approvazione del bilancio del 23 aprile scorso, quando il presidente Giuseppe Silvestri (insediatosi insieme al cda nell’agosto 2023) sottolinea che senza tale autorizzazione «il Civeta avrebbe dovuto sopportare tariffe di riequilibrio non economicamente sostenibili».

Giuseppe Silvestri, presidente del Civeta

Il fatturato è frutto quasi interamente dal conferimento dei rifiuti che pesano 6.034.383 euro, ci sono poi 147.305 euro di ricavi dalla piattaforma B (che gestisce carta, plastica, vetro ecc.) e solo 20.655 euro di ricavi da ammendante compostato.
Su quest’ultimo capitolo, è interessante notare il ridottissimo peso in bilancio del compost prodotto dal polo tecnologico, in passato al centro di campagne di marketing. A mettere nero su bianco il mancato appeal del prodotto è la stessa società: «va segnalato che i ricavi provenienti dalla alienazione del compost presso le realtà agricole sono praticamente pari allo zero. Ogni qualvolta si sia provato a vendere detto ammendante, gli agricoltori hanno preferito l’acquisto di altro prodotto. La società è stata costretta a cedere fino all’esercizio 2023 gratuitamente il compost pur di favorire il recupero di sostanza organica nel terreno nella logica della economica circolare».

Le sindache di Cupello e San Salvo, Di Florio e De Nicolis

Il 2023 si è chiuso con una perdita pari a 306.351 euro, cifra comunque migliore dell’anno precedente quando si registrò un valore negativo di 912.914 euro. Per coprire integralmente la perdita 2023 è stata usata la Riserva di capitalizzazione 2010/2011 (che dopo l’operazione si attesta a 819.650 euro) per non pesare sui Comuni.
Tra i contenziosi aperti c’è quello, storico, con il Comune di San Salvo per un credito (a favore del Civeta) di 636.986 euro.

Per quanto riguarda i livelli occupazionali, i dipendenti al 31 dicembre 2023 erano 29 – 2 quadri, 8 impiegati e 19 operai – che pesano in bilancio 1.418.513 euro. Presenti, inoltre, due interinali.
Per un quadro completo della forza lavoro operante nell’impianto tecnologico di Valle Cena, si devono aggiungere i 5 dipendenti della Cupello Ambiente, la società dei fratelli Bonassisa che gestisce la terza vasca. Questa, a differenza del Civeta, ha fatto registrare un importante utile di 709.046 euro (soprattutto se rapportato al 2022, quando fu di 46.582 euro) a fronte di un fatturato di 2.905.679 euro (1.787.250 euro l’anno precedente).

Luigi Sammartino e Manuele Marcovecchio

La voce in bilancio relativa ai dipendenti è quella che lieviterà di 100mila euro l’anno (per tre anni) a causa dell’assunzione del direttore generale, individuato nella figura dell’ex consigliere regionale Manuele Marcovecchio, primo nella graduatoria ufficializzata lo scorso 8 ottobre [LEGGI].
Su questo punto, nella citata assemblea dei soci del 23 aprile 2024, la sindaca di San Salvo Emanuela De Nicolis, ha sollevato una serie di obiezioni (ripetute nell’ultimo consiglio comunale sansalvese) facendo rilevare il contrasto dell’inserimento di tale figura apicale – oltre che con le esigenze di risparmio – con il piano industriale e il bilancio di previsione approvati che non menzionavano aumenti di personale. La stessa sindaca ha proposto nell’occasione, per quel ruolo, una figura interna, il direttore Luigi Sammartino evidenziando, inoltre, l’incompatibilità con il cda a 5 membri e quindi la necessità di ricorrere a un amministratore unico «che svolga anche il ruolo di direttore generale».

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Comments 1

  1. Nicola Di Nanno says:

    E’ TUTTO CHIARO?

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