Sindacati: «Con Tavares incontro positivo, 2025 difficile. Uniti nella transizione»

«Positivo». Così i sindacati definiscono l’incontro di oggi a Roma tra Carlo Tavares, amministratore delegato di Stellantis, e i segretari generali di Ugl Metalmeccanici, Fismic Confsal e Aqcfr.

«Nonostante le difficoltà – si legge in una nota delle tre sigle sindacali – Stellantis ha confermato gli obiettivi fissati nel piano industriale 2030. Tra i progetti principali, è prevista l’introduzione di versioni ibride su tutti i modelli della gamma, con un’espansione della Panda e l’anticipo della produzione della 500 ibrida, per Melfi anticipata la produzione anche con motori ibridi da 2025 e 2026. Anche la costruzione della gigafactory è stata confermata, con una rivisitazione dei tempi per garantire che le tecnologie adottate siano sempre all’avanguardia e non rischino di diventare obsolete. L’azienda ha confermato che anche la produzione di motori endotermici garantirà l’occupazione durante la transizione all’elettrico. Infine, è stata confermata una maggiore autonomia per Maserati all’interno del gruppo Stellantis, pur mantenendo una forte integrazione con il resto dell’azienda, per garantire sinergie e continuità nella crescita del brand; esclusa la volontà di vendita».

«Guardando al futuro – spiegano Ugl, Fismic e Aqcfr – l’azienda ha ribadito la sua ambizione di raddoppiare i veicoli elettrici entro il 2025-2026. Tuttavia, Tavares ha riconosciuto che la domanda in Europa resta limitata, con Paesi come l’Italia e la Spagna che registrano una penetrazione di mercato inferiore al 5 per cento. Questi Paesi hanno chiesto di rivedere le scadenze per l’abbandono dei motori a combustione interna, con l’obiettivo di rallentare la transizione. A tal proposito, Tavares ha sottolineato il rischio di un rallentamento eccessivo, che potrebbe portare a problemi di deprezzamento recnologico e porre un grave onere finanziario sulle aziende costrette a mantenere operative sia le tecnologie tradizionale sia quelle elettriche».

«Siamo consapevoli che il 2025 sarà un anno difficile, in cui si dovrà affrontare il punto più critico della transizione», commentano i segretari generali Spera, Serra e Di Maulo. «Occorre traghettare al 2026; se vogliamo proteggere l’occupazione e salvaguardare il settore automotive nel nostro Paese, tutte le parti coinvolte devono remare insieme per gli stessi obiettivi. Stellantis conferma i piani per l’Italia, ma vi è necessità che il governo crei le giuste condizioni per agevolare il risultato positivo dei progetti sull’Italia».

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