Tornano le Giornate Fai d’autunno e nel Vastese grazie a ben sei percorsi sarà possibile scoprire le bellezze nascoste di San Giovanni Lipioni. Le giornate ideate dal Fondo Ambientale Italiano hanno l’obiettivo di rendere fruibili al pubblico luoghi solitamente non visitabili e in questo autunno si terranno sabato 12 e domenica 13 ottobre.
Sono ben sei i percorsi individuati nel piccolo comune dell’Alto Vastese.
I luoghi del tempo sospeso: si parte da Largo della Chiesa per addentrarsi nel cuore del centro storico, tra caratteristici vicoli, pittoresche scalinate e incantevoli scorci paesaggistici. La narrazione prenderà il via dalla visita dell’antica bottega del maniscalco e proseguirà con una piacevole passeggiata costellata dall’ingresso in una serie di siti privati, solitamente chiusi. Il percorso si concluderà con una sorpresa finale.
Il “Majo”, fra quercia secolare e cipressi della memoria: il percorso unisce tre punti di interesse: il Viale della Rimembranza, la Cappella rurale di Santa Liberata, la Quercia secolare “Lozzi”. Nel viale delle rimembranze sono ricordati i 13 giovanissimi soldati di San Giovanni Lipioni, caduti nel corso della prima guerra mondiale. Qui si potranno ascoltare le parole del diciannovenne Nicola Rossi, attraverso l’emozionante lettura della lettera che, per una fatale coincidenza, inviò alla famiglia proprio nel suo ultimo giorno di vita. Si proseguirà veso l’antica Cappella tratturale di S. Liberata, solitamente fruibile solo due volte l’anno per i rituali legati ai festeggiamenti del Majo per conoscere gli aspetti interessanti di questo rito. La visita si concluderà alla Quercia di Lozzi dove ci sarà un momento di quiete durante il quale la “voce all’albero secolare” racconterà vicende antiche e più recenti alle quali ha assistito nel corso della sua lunghissima vita.
Borgo ottocentesco della scalinata, fra valdesi e cattolici: i volontari del FAI Giovani di Vasto accompagneranno i visitatori alla scoperta della storia del borgo, ponendo l’accento su arte, archeologia, fede e tradizioni popolari che raccontano di un passato importante, come testimonia la famosa testa di bronzo raffigurante un sannita di alto rango del III-II secolo a.C., rinvenuta nel 1847. Saranno eccezionalmente aperte due botteghe storiche che si affacciano sulla scalinata, rimaste cristallizzate alla metà del secolo scorso: la bottega de “lu scarpare” e la bottega “alimentari” che fungeva anche da osteria e da affittacamere.
Intorno al borgo, alla scoperta delle mura medievali: il percorso inizia in largo della Chiesa per snodarsi per le vie del centro storico portando il visitatore a vedere l’invisibile, una sorta di caccia al tesoro. Saranno gli occhi esperti degli accompagnatori a condurre per mano, ciascun partecipante, alla scoperta delle preziose testimonianze del borgo fortificato. Nel corso dei secoli, infatti, le antiche mura sono state trasformate e adibite ad altri usi: abitazioni, magazzini, cantine, sottopassaggi. Sarà senz’altro entusiasmante entrare ed uscire da proprietà private, aperte in esclusiva per le Giornate FAI.
Palazzo Lozzi: 300 anni di memorie in uno scrigno di pietra: Palazzo Lozzi è una delle due dimore storiche aperte al pubblico durante le Giornate FAI. Grazie alla disponibilità della famiglia Lozzi i visitatori avranno la possibilità di attraversare le porte di questo antico palazzo per fare un salto indietro nel tempo di almeno 300 anni addentrandosi nella conoscenza della storia della famiglia, protagonista della vita politica, sociale, economica, religiosa e culturale dell’Italia. Sarà possibile ammirare le riproduzioni di alcuni documenti d’archivio, con riferimento alle figure di Vincenzo, medico chirurgo, attivo nel contesto artistico e politico del ‘900; del figlio, Roberto, che abbracciando la carriera militare partecipò attivamente agli avvenimenti storici dell’Italia tra le due guerre, e dell’omonimo nipote, Vincenzo Lozzi, che ha seguito le orme del nonno nel campo della medicina, diventando primario a Roma.
Storie di medici e notai a palazzo “Rossi Tito”: Palazzo “Rossi Tito” sorge sul margine nord-est del nucleo storico di San Giovanni Lipioni, sottostante la chiesa e la torre campanaria. Grazie alla generosità dei proprietari, spalancherà eccezionalmente il suo portone al pubblico. Si tratta di una visita straordinaria, nel corso della quale, oltre ad ammirare gli antichi ambienti che presentano mobili d’epoca e pavimenti originali, sarà possibile conoscere vicissitudini e storie di una famiglia composta da persone di grande cultura e liberalità, nella quale si sono alternati medici e notai. Molto suggestiva la figura del medico condotto, Don Ciccio, di cui sarà possibile conoscere l’impegno etico e professionale, il senso del dovere nei confronti della patria, la prodigalità verso pazienti e paesani. Al piano terra sarà presente una mostra fotografica di scatti realizzati, nei primi anni del ‘900, da Don Ciccio e sviluppati da negativi trovati in un cassetto: preziosi documenti di un mondo che altrimenti non sarebbe stato conosciuto.