Viadotto Histonium, Comune condannato a installare barriere antirumore: affidati i lavori

Sarà l’impresa Rd Tre edilizia srls di Vasto a installare barriere antirumore sul viadotto Histonium. L’intervento riguarderà una cinquantina di metri del ponte che collega via Conti Ricci alla zona di Porta Nuova. L’appalto costerà complessivamente al Comune di Vasto 111mila 587 euro e 45 centesimi, di cui 15mila 390 euro e 57 centesimi per costi della manodopera non soggetti a ribasso e 2mila 192 euro e 99 centesimi per oneri della sicurezza. L’affidamento tramite Mepa (mercato elettronico della pubblica amministrazione) è stato eseguito il 3 ottobre con la determina numero 319 firmata da Alfonso Mercogliano, dirigente del 3° settore-Promozione e sviluppo locale-Servizi di manutenzione civile e stradale.

L’installazione è necessaria «a seguito – si legge nel documento – della sentenza n. 139/2020 emessa dalla Corte di Appello dell’Aquila il 27/01/2020», con cui «il Comune di Vasto è stato obbligato alla manutenzione straordinaria del cavalcavia» e «contestualmente alla messa in opera di barriera fonoassorbente atta a ridurre l’inquinamento acustico generato dal traffico veicolare sul viadotto».

Le barriere

I lavori riguarderanno «la rimozione delle reti di protezione poste su ambo i lati della carreggiata per il tratto interessato, con successiva installazione di barriere acustiche fonoisolanti e fonoassorbenti. La tipologia di barriera acustica utilizzata si estenderà per una lunghezza di 54 mt lungo il lato nord del viadotto ovvero in direzione bus terminal di via Conti Ricci e per mt 45 sul lato sud verso via Curtatone, coprendo interamente l’area interessata dalle rilevazioni ambientali. La barriera avrà uno spessore minimo pari a 10 cm e altezza costante pari a metri 2 su tutta la lunghezza. Saranno previste inoltre opere complementari atte alla messa in sicurezza delle superfici ammalorate di alcuni tratti del viadotto, in particolare verrà effettuata, in corrispondenza delle velette e del tratto interessato dalle abitazioni, l’asportazione in profondità del calcestruzzo, da eseguirsi fino al raggiungimento dello strato del cls (calcestruzzo, n.d.r.)con caratteristiche di buona solidità, omogeneità e comunque non carbonatato, ed ogni altro elemento che possa fungere da falso aggrappo al successivo trattamento dei ferri d’armatura con prodotto passivante previa accurata pulitura dalla ruggine. Infine si passerà alla riprofilatura per ripristino del copriferro con malta pronta a ritiro controllato fibrorinforzata a base di cemento».

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