A San Salvo l’area canina chiude per l’eccessiva puzza, non riaprirà. «Individuati altri due siti»

Che fine ha fatto l’area di sgambamento cani di San Salvo? Lo spazio verde di via Stingi, confinante con l’impianto sportivo “Vito Tomeo”, è chiuso da poco più di un mese, da fine agosto. L’ingresso è stato sbarrato con delle assi di legno e sul cancelletto è stato affisso un cartello che recita: «Area canina chiusa per motivi tecnici a tempo indeterminato».
La chiusura a tempo indeterminato è l’epilogo di continue polemiche e proteste che hanno accompagnato l’area sin dalla sua apertura nel 2014 durante il primo mandato di Tiziana Magnacca. Lo spazio, di circa 3mila metri quadri, che nel corso degli anni è stato gestito da diverse associazioni, probabilmente paga il peccato originale dell’eccessiva vicinanza alle abitazioni e requisiti probabilmente carenti.

I residenti del quartiere, da tempo, lamentavano i cattivi odori provenienti dall’area, circostanza questa dovuta anche all’inciviltà dei frequentatori dell’area che, nonostante la presenza di cestini ad hoc, lasciavano a terra le deiezioni canine. Dopo le numerose lamentele, il Comune ha verificato sul posto la situazione diventata insostenibile soprattutto durante la stagione estiva prendendo la drastica decisione.

L’area non riaprirà più, almeno come spazio dedicato ai cani, come conferma l’assessora alle Politiche per la difesa a tutela degli animali, Carla Esposito che aggiunge che sono stati individuati altri due siti, uno in città e un altro alla marina. Quest’ultimo sarà implementato nel progetto di riqualificazione del lungomare; in progetto c’è di dotare entrambi anche di giochi per cani.

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