Che non scorri buon sangue tra gli ultras biancorossi e l’attuale dirigenza della Pro Vasto è notizia ormai risaputa. Una contestazione ormai accesa da tempo e che, domenica dopo domenica, soprattutto dopo le ultime due sconfitte consecutive è aumentata ancor di più. Non sappiamo domani nell’infrasettimanale d’Eccellenza (25 settembre, ore 15, contro il San Salvo) quanti saranno sugli spalti ma la Curva Sud Vasto è tornata a farsi sentire con un altro durissimo comunicato stampa.
Partendo da alcune dichiarazioni, rilasciate attraverso note ufficiali e interviste di dirigenti a quotidiani abruzzesi e testate locali, che a distanza di settimane, secondo quanto riportato dal comunicato dei tifosi, non sono state confermate dai fatti.
«Dicevano – si legge nel comunicato della Curva Sud Vasto – “Eppure non vi abbiamo chiesto di dirci grazie, ne’ tantomeno abbiamo preteso celebrazioni, grazie per aver evitato che la vastese scomparisse sotto l’albero di Natale”; “Tutti i giocatori della passata stagione prenderanno quello che devono prendere”; “300.000 euro per lottare nei piani alti della classifica”; “Ripartiamo dal settore giovanile”; “Siamo orgogliosi di annunciare la nuova collaborazione con Nike come sponsor tecnico ufficiale!”; “Pro vasto, firmano 8 giocatori: vogliamo vincere il campionato“; “Grazie per aver acquisito un titolo pulito che ora ci permette di programmare con serenità”. Parole, parole, parole…soltanto parole!».
Nell’ultimo passaggio del comunicato stampa, senza troppi giri di parole, la Curva Sud Vasto invia un messaggio all’attuale dirigenza: «È arrivato il momento di farvi da parte. Andate via, la città non vi vuole. Tornate da dove siete venuti, lo ribadiamo, Vasto non è un gioco, né tantomeno il vostro giocattolo. Vasto e’ della sua gente. La maglia biancorossa appartiene alla città. La contestazione è solo all’inizio, sarà sempre più dura finché non andrete via. In occasione della partita di domani entreremo al 15° minuto, per dimostrarvi ancora una volta quanto vale la nostra voce. Per farvi capire che siete solo figure di passaggio…un triste passaggio».