Pubblicata l’ordinanza anti-abbandono di rifiuti: multe più severe per gli incivili

Sono entrate in vigore le nuove disposizioni contro l’abbandono di rifiuti a Vasto. Il sindaco Francesco Menna ha firmato ieri 19 settembre l’ordinanza “Azioni di contrasto all’abbandono indiscriminato di rifiuti sul territorio comunale” annunciata durante la conferenza di qualche giorno fa e contenente l’inasprimento delle sanzioni per chi si rende protagonista di comportamenti incivili.

I divieti

Innanzitutto, i comportamenti sanzionabili: divieto di gettare, versare e depositare abusivamente sulle aree pubbliche o private soggette ad uso pubblico di tutto il territorio comunale qualsiasi rifiuto, immondizia, residuo solido, semi-solido e liquido ed in genere materiale di rifiuto e scarto di qualsiasi tipo, natura e dimensione, anche se racchiuso in sacchetti o contenuto in recipienti. Il medesimo divieto vige per i canali, corsi d’acqua, fossati, argini, sponde ecc. È vietato inoltre esporre i rifiuti, in relazione alle tipologie previste dal calendario della raccolta, non adiacenti alla propria abitazione ma presso altra abitazione o su area distante dalla propria abitazione.
Allo stesso modo, è vietato a chiunque di depositare, scaricare o abbandonare sacchetti contenenti rifiuti differenziati e indifferenziati, all’interno dei cestini posti nelle aree pubbliche e gettare per terra mozziconi di sigarette, pacchetti di sigarette, involucri di cibi e/o qualsiasi altro rifiuto minuto su strade, piazze e altre aree pubbliche.

Sanzioni e pene

Poi, la parte relativa alle sanzioni riguardo alle quali il primo cittadino aveva annunciato un giro di vite. Nel documenti si legge che i trasgressori saranno deferiti all’autorità giudiziaria per una condanna al pagamento di un’ammenda penale da 1.000 a 10mila euro (questa, in precedenza era da 250 a 600 euro).
Inoltre, l’organo di polizia giudiziaria procedente a seconda delle caratteristiche dei rifiuti (quantitativi di rifiuti trasportati o dimensioni o particolare categoria di rifiuti) o del luogo dell’abbandono (sito di particolare interesse storico, archeologico o paesaggistico) «potrà procedere al sequestro del veicolo» usato per il trasporto «nei modi e con i limiti previsti dalla normativa vigente».

Pene e sanzioni lievitano se a scaricare rifiuti (a terra o in acque superficiale o sotterranee) in modo illecito sono imprese o enti. Richiamando la normativa nazionale, è previsto, tramite l’autorità giudiziaria competente: l’arresto da tre mesi a un anno o l’ammenda da 2.600 euro a 26mila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi; l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da 2.600 euro a 26mila euro se si tratta di rifiuti pericolosi».

«Nel caso in cui l’abbandono riguardi rifiuti di piccolissime dimensioni e rifiuti prodotti da fumo si continua a configurare un illecito amministrativo – continua l’ordinanza – Chiunque viola il divieto di cui all’articolo 232-ter è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro trenta a euro centocinquanta. Se l’abbandono riguarda i rifiuti di prodotti da fumo di cui all’articolo 232-bis, la sanzione amministrativa è aumentata fino al doppio».

Alle sanzioni, inoltre, si impone all’incivile di turno la bonifica dell’area deturpata e, in caso di abbandono di rifiuti tossici e pericolosi, si procederà alla denuncia all’autorità giudiziaria.
L’ordinanza firmata da Menna si conclude infine con l’invito ai cittadini a «segnalare agli uffici competenti eventuali violazioni».

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