I fondi Pnrr per quella che doveva essere la prima gigafactory d’Italia dirottati da Termoli. A confermarlo stamattina durante il vertice al ministero delle Imprese e del Made in Italy è stato Adolfo Urso. Il Ministro, alla presenza del presidente della Regione Francesco Roberti, dei sindacati e dei rappresentati di Acc e Stellantis, ha detto che di fronte a una «incertezza sui tempi di realizzazione della gigafactory di Termoli, si procederà a ricollocare i fondi Pnrr destinati alla gigafactory verso altri investimenti coerenti con la transizione energetica del comparto».
Per Termoli è una doccia fredda anche se lo stesso Urso ha rassicurato i presenti spiegando che c’è la disponibilità in futuro di valutare ulteriori fondi per realizzare la fabbrica di batterie per l’automotive.
Acc (joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e Total Energies) qualche mese fa aveva “rallentato” sui tempi previsti per la riconversione dell’attuale fabbrica molisana spiegando di avere necessità di più tempo per lo sviluppo di tecnologie per batterie più efficienti e dal minore costo di produzione. Lo slittamento dei tempi riguarderebbe anche lo stabilimento tedesco di Kaiserslautern.
Intanto, Stellantis ha fornito rassicurazioni sul mantenimento degli attuali livelli occupazionali della fabbrica termolese che continuerà a produrre motori endotermici fino al 2028-2029. I sindacati, con una nota congiunta, hanno espresso preoccupazione annunciando una nuova mobilitazione.
Dalla realizzazione della gigafactory di Termoli sono attese ricadute positive anche per lo stabilimento Stellantis in Val di Sangro in vista della produzione di veicoli elettrici, come sottolineato anche da Carlos Tavares durante la visita al sito atessano.