Una Maserati a condizioni speciali. È la comunicazione che ieri migliaia di dipendenti del gruppo Stellantis si sono visti recapitare nella propria casella mail. Una offerta che in queste ore suona paradossale se si pensa alle difficoltà di tutti gli stabilimenti italiani ex Fiat, alle incertezze riguardo il futuro e agli stipendi falcidiati dal corposo ricorso alla cassa integrazione.
«Caro/a Collega, Siamo lieti di annunciarti che dal mese di settembre avrai la possibilità di acquistare una nuova vettura Maserati a condizioni dedicate a te, ai tuoi familiari e ai tuoi amici», l’esordio della mail che poi prosegue invitando a collegarsi al sito del brand per scegliere e configurare i modelli Grecale, GranTurismo, GranCabrio: auto che vanno dagli 86.600 euro (Grecale) ai 235.800 euro (GranCabrio) a fronte di un incentivo che dovrebbe aggirarsi intorno al 10%.
La comunicazione, seppur legittima all’interno di uno stesso gruppo, pecca quantomeno di tempismo considerando la produzione automotive in forte calo in tutto il Paese con le intuibili conseguenze in busta paga.
Prendendo in considerazione, ad esempio, i due stabilimenti simbolo di Abruzzo e Molise, le ultime notizie parlano di operai della Stellantis di Atessa in cassa integrazione da giugno (e almeno fino ai primi di ottobre) con l’eliminazione del terzo turno, a testimonianza di una crisi definita congiunturale dal ceo Carlos Tavares, e l’invito ad andare in trasferta a Torino; qui la produzione è dimezzata rispetto a un anno fa. Se ci si spinge in Molise, ci sono numerose nuvole sull’annunciata Gigafactory che avrebbe dovuto prendere il posto dell’ex Fiat di Termoli dove, ugualmente, si va avanti con gli ammortizzatori sociali.
L’invito di Stellantis sta suscitando reazioni stizzite, tra queste l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino: «Immaginate di essere un operaio Stellantis che da mesi cerca di portare avanti la famiglia barcamenandosi tra cassa integrazione e contratti di solidarietà da poco più di 1.100 euro al mese e ricevere questa offerta per comprare macchine di lusso dalla propria azienda».
beh dai, sarebbe stato peggio se avessero inviato la comunicazione solo a chi ha una RAL>70k.
il marketing non ha limiti. neanche vergogna. figuriamoci una dignità.