«Migliorare le condizioni viarie, di collegamento e di trasporto di un’area industriale, significa non solo asfaltare le strade e realizzare interporti, hub ferroviari e grandi progetti, ma si può partire anche alle piccole cose, facendo funzionare ad esempio le fermate delle linee di traporto pubblico locale». Nicola Manzi, coordinatore Uilm Abruzzo, lancia un appello urgente all’assessore ai Trasporti pubblici, Mobilità, Infrastrutture e Lavori pubblici, Umberto D’Annuntiis; all’assessore alle Attività produttive e Lavoro, Tiziana Magnacca; al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e alla giunta tutta per migliorare le condizioni dei lavoratori pendolari dello stabilimento Stellantis Atessa da sempre vessati da disagi di ogni tipo.
«Dopo la chiusura della verniciatura vecchia – spiega Manzi – tutti gli addetti a quel reparto si trovano ad andare in massa nel reparto di verniciatura nuova. Ma il percorso di chi viaggia in pullman per raggiungere la nuova verniciatura è difficile, distante e completamente all’aperto. Un tragitto da fare a piedi che impone ai lavoratori pendolari di camminare a passo svelto per arrivare puntuali al timbro del cartellino e in condizioni di estremo pericolo dato che si tratta di fare parecchie decine di metri praticamente in mezzo alla strada, con il traffico viario massiccio e in qualsiasi condizione meteorologica».
«In passato – aggiunge il coordinatore regionale Uilm – data la pericolosità della situazione si era resa necessaria l’istituzione di navette di collegamento, sospese durante il periodo Covid e mai più ripristinate. Come Uilm, tramite le nostre rsa, abbiamo più volte posto il problema all’azienda proponendo anche soluzioni, anche solo temporanee in attesa di una definitiva, ma sono state rigettate perché considerate insicure, come se lo fosse la situazione attuale».
«Se ai disagi produttivi che tutti conosciamo, aggiungiamo anche le difficoltà materiali, oggettive e quotidiane a cui sono sottoposte alcune centinaia di lavoratori solo per raggiungere il proprio posto di lavoro– rimarca Manzi – allora significa che la politica ha fallito. Si parla tanto di rispondere alle richieste del ceo Tavares e, prima di lui, del compianto Marchionne, nel predisporre un territorio con infrastrutture degne di un’area industriale tra le più grandi d’Europa, ma si dimentica anche solo di predisporre fermate del trasporto pubblico locale che siano in linea con le esigenze dei lavoratori e dei turni lavorativi. Un segnale di vicinanza, solidarietà e aiuto concreto nei confronti di questi lavoratori che stanno affrontando a testa alta una delle più grandi crisi che Stellantis Atessa ricordi, sarebbe quello di predisporre nuove fermate del trasporto pubblico locale e mettere in sicurezza quelle esistenti, in attesa che, dopo decenni, si arrivi finalmente ad un’area industriale appetibile per investimenti vecchi e nuovi».