Torna a farsi sentire il Comitato cittadino per l’asilo “Carlo Della Penna”. Al centro della presa di posizione c’è l’iter che ha portato all‘abbattimento della casa del custode, struttura per la quale lo stesso comitato aveva chiesto di non procedere alla demolizione.
Ad aprile, invece, le ruspe l’hanno demolita e oggi al suo posto «c’è una colata di asfalto che conduce a un fondo privato. È il triste esito di una vicenda per alcuni versi sconcertante», scrive il comitato.
«L’“Abbattimento da parte del Comune di Vasto a proprie spese in tutto e/o in parte dell’edificio denominato casa del custode” è stato disposto con delibera di giunta comunale n. 24 del 2 marzo 2022, nel quadro di un accordo di permuta con un privato confinante (di cui omettiamo il nome); ciò in cambio dell’estinzione di una servitù di passaggio (intestata allo stesso privato) gravante su un’altra particella della medesima area dell’asilo. Ne abbiamo parlato più di una volta, nei dettagli, con politici e tecnici comunali. E a più riprese ci siamo pubblicamente espressi in difesa di un’opera certo non priva di valore».
«Ma, avevamo aggiunto, in questa vicenda c’è un lato oscuro. La detta servitù di passaggio, “costituita con delibera di giunta comunale n. 366 del 30.03.1999” si prescrive dopo 20 anni (ex Art. 1073 c.c.) quando, come nel nostro caso, non sia mai stata esercitata. E di conseguenza la particella catastale in questione, sempre a norma del Codice civile, avrebbe potuto essere gratuitamente acquisita al patrimonio pubblico per usucapione (Art. 1158). Cosa abbia indotto il Comune di Vasto a ignorare il Codice civile, ad accollarsi le spese, e a distruggere un edificio di pubblica proprietà non privo di valore è una domanda che da anni attende una risposta».