Dopo mesi di nulla di fatto, il Civeta appunta due date decisive per altrettante questioni che hanno tenuto a lungo banco. Il primo punto è quello riguardante il ritorno a consorzio, più specificatamente, la trasformazione da srl ad azienda speciale consortile per non perdere i finanziamenti del Pnrr riguardanti la realizzazione dell’hub fanghi.
Dopo aver plaudito alla trasformazione in società avvenuta a fine 2022, è emerso il rischio della perdita di 12 milioni di euro dal Pnrr per il trattamento reflui di processo. Per questo, la soluzione individuata è stata quella di un parziale ritorno al passato. Anche in questo caso è stato sottolineata in più occasioni la necessità di «far presto», ma anche l’estate è ormai passata senza arrivare a nulla di concreto sotto tale aspetto. L’ultimo tentativo è del 23 agosto, quando la riunione è stata rinviata per indisponibilità di alcuni sindaci.
Quello del ritorno a consorzio è un pantano dal quale il Civeta cerca invano di uscire da mesi. Dopo il precedente tentativo a vuoto del 9 agosto, i sindaci di San Salvo, Monteodorisio e Villalfonsina hanno sottolineato in una nota l’impossibilità di avere con utile anticipo gli atti necessari alla trasformazione: «È stata infatti fornita solo qualche ora prima dell’assemblea, una bozza di statuto gravato da una serie di criticità. Questo ha portato ad un ulteriore rinvio, procrastinando ancora una volta le decisioni a causa di una mancanza di condivisione».
Qualche giorno fa, il presidente del cda Giuseppe Silvestri ha convocato una nuova assemblea dei soci per il 17 settembre, il ritorno alla forma consortile è il primo punto all’ordine del giorno; il secondo è il rinnovo del collegio sindacale.
Dopo mesi di assenza di notizie ufficiali, c’è anche una nuova data per i colloqui tecnico-motivazionali per l’individuazione del direttore generale. Dopo il secondo rinvio di inizio luglio, i colloqui sono stati programmati per il giorno successivo all’assemblea, cioè il prossimo 18 settembre. A contendersi il posto da 100mila euro all’anno sono 17 candidati. Anche la decisione di individuare un direttore generale ha scatenato numerose polemiche considerando l’esborso economico per la società/consorzio.