Sport, religione, socialità, accoglienza e tanto divertimento. Tra le basi fondanti dell’opera salesiana che, oggi pomeriggio, con ben 450 ragazzi ha invaso le strade di Vasto con felicità e colori. Dalle ore 16 fino a tarda sera, i Salesiani Don Bosco di Vasto dopo i mesi scorsi intensi e ricchi di appuntamenti in Oratorio proseguono il loro incessante lavoro.
Un lunedì lungo e coinvolgente, iniziato però in pieno centro storico, dalla Cattedrale di San Giuseppe da dove i 300 bambini iscritti alla seconda edizione delle “Olimpiade Oratoriane”, accompagnati dai 150 giovani animatori hanno ricevuto le t-shirt per partecipare alle Olimpiadi e per colorare il percorso ideato per la Marcia della Pace. Ogni colore scelto per rappresentare un continente: i “Blu” l’Oceania, i “Gialli” l’Asia, i “Verdi” l’Europa, i “Rossi” l’America e gli animatori con le t-shirt bianche accostati all’Africa.
Pomeriggio aperto dalle parole di Nicola Della Gatta, assessore alla Cultura e al Turismo che ha salutato i ragazzi chiedendo loro di «pregare affinché tutte le guerre cessino. Ne abbiamo una vicina a noi, quella in Ucraina, l’ho vissuta attraverso le parole e gli occhi di una ragazza diventata mia amica. In questi anni le comunità di questo territorio hanno accolto oltre 500 ucraini, tanto abbiamo fatto e molto ancora si può fare. Questa splendida marcia è il segno tangibile che voi giovani potete ricoprire un ruolo fondamentale e, anche in questo modo, stare metaforicamente accanto ai tanti giovani che soffrono in altre guerre nel mondo. Vi saluto con un pensiero di Nelson Mandela che ricordava come la pace non è un sogno ma è una realtà che per essere custodita richiede l’impegno di persone capaci di sognare.
Che ci sia pace ovunque e anche nella nostra Vasto, vi auguro buon cammino». Al suo fianco anche Don Luca Corazzari che ha ricordato il motivo della marcia odierna: «La pace è un cammino, non si ottiene con uno schiocco di dita, per raggiungerla bisogna faticare. San Paolo diceva che Cristo è la nostra pace, cade dal cielo ma ha bisogno che qualcuno in terra la raccolga aprendo le mani. La pace inizia nelle case di ognuno di noi». Dopo il momento dedicato alla preghiera c’è stata l’accensione della torcia olimpica al Cero Pasquale, simbolo di «Luca che dona Pace» alla presenza del sindaco Francesco Menna e il vicesindaco Licia Fioravante. I tanti ragazzi con le loro t-shirt colorate hanno creato una sorta di arcobaleno umano che, partito dalla Cattedrale di San Giuseppe ha percorso corso De Parma, piazza Diomede, piazza Barbacani prendendo poi corso Garibaldi passando per piazza Verdi, corso Mazzini, via Ciccarone, via Santa Caterina da Siena, via San Domenico Savio fino ad arrivare all’Oratorio Salesiano. Durante i 2 km percorsi gli inni musicali alla pace sono stati intervallati da letture e preghiere che inneggiano a pace, solidarietà e fratellanza.
Ad accogliere i 450 ragazzi presenti il direttore dell’Opera Salesiana don Alvaro Forcellini, l’incaricato dell’Oratorio, don Massimiliano Dragani, il sindaco Francesco Menna insieme al presentatore del pomeriggio, Fabio Falcone, figura legata indissolubilmente all’Oratorio tra musica e sport. Un pomeriggio voluto anche per inaugurazione e benedizione, da parte di don Nicola Florio (direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile della Diocesi Chieti-Vasto), dei nuovi campi da gioco che nelle scorse settimane hanno subito un importante restyling. Ad accendere la torcia olimpica le mani del professore e allenatore Marco La Verghetta (componente dello staff tecnico della nazionale italiana paralimpica di tiro a segno) e Pasquale Granata, il primo salesiano ad aver portato il basket in Oratorio e in città nel 1971.
«Come tanti che oggi sono qui presenti – le parole del sindaco Menna – anche io sono nato su questi campo. Preferivo il calcio, il pressing di Pasquale Granata ha convinto però mia sorella che da piccola ha praticato basket. Anni e figure che ci hanno costruito come persone del domani, tanti sono i ricordi che mi legano a questo oratorio che in tutti quelli che lo hanno frequentato ha formato uno scudo invisibile formato da onoestà, amicizia, fratellanza, preghiera e tanto altro e che vi porterete con voi per tutta la vita. Voi siete gli uomini del futuro, operate per farvi amare come diceva Don Bosco».
«Il mondo in cui viviamo – l’intervento di don Nicola Florio – è confuso e sta perdendo tanti punti di referimento, le tante persone che sono qui sono una splendida notizia per il futuro. Giovani, adulti e nonni, stare insieme è bello! Si è qui per stare insieme, giocare, crescere insieme e aiutarsi reciprocamente. Questo oratorio è una istituzione per tutto il territorio, cresciamo tutti insieme in questa bellezza». La presenza del totem Pasquale Granata ha spinto in tanti a partecipare all’inaugurazione dei campi: «Su questi campo ho sempre avuto al mio fianco una palla, qui ci sono stato per ben diciotto anni crescendo ventidue generazioni. All’epoca c’era la Pgs ovvero Polisportiva Giovanile Salesiana e a quell’acronimo da allora ad oggi mi è sempre piaciuto dare tanti altri significati. Abbiamo scritto tante frasi su questi muri, possiamo ancora leggere “Uno sport per la pace” messa nel 1990, per me ogni volta che torno qui è un’emozione, a questo luogo resterò per sempre legato».
Fabio Falcone, moderatore d’eccezione ha avuto parole al miele per Granata: «a lui, e tanti miei compagni, mi legano a lui ricordi indelebili, è stato il nostro Steve Kerr, ci ha formato come sportivi ma soprattutto come uomini». Le ultime parole, prima della cena in compagnia, riservate a Don Massimiliano Dragani, anima dell’oratorio: «È stato molto lungo l’iter per l’inaugurazione dei nuovi campi ma vedere l’opera completata e le tante presenze di oggi mi riempiono di gioia. In tanti ci hanno aiutati, ringrazio il sindaco, don Nicola e soprattutto Pasquale Granata, un gigante, un padre, un fratello e grande uomo. Un immenso grazie va anche ai tanti benefattori che hanno reso possibile l’ammodernamento dell’oratorio».
Infine c’è stato l’arrivo di Marco La Verghetta, in veste di tefoforo, con in mano la torica olimpica, portata in campo, sul palco e portata fin sul tetto accendendo la fiamma olimpica tra gli applausi e i fuochi d’artificio. Dando il via agli ultimi appuntamenti, riservati ai ragazzi vastesi, di una estate lunghissima firmata dai Salesiani. “Olimpiadi Oratoriane” e l’immancabile “Trisport”, in Oratorio sarà un inizio di settembre ricco di festa, fatica, spiritualità e un’infinità dose di gioia contagiosa.