«Acqua dall’Abruzzo alla Puglia, progetto indifendibile: fiumi già massacrati e troppa dispersione»

«Sveliamo la relazione tecnica finale di Acquedotto Pugliese-Università Chieti-Pescara e altri enti di ricerca per trasferire migliaia di litri al secondo dalla Val Pescara alla Puglia, frutto di una convenzione del 2022 da 100.000 euro». Lo annuncia il Forum H2O, che ha convocato per domani, alle 11, una conferenza stampa nella sede di Pescara della Cgil.

Netto il «no» dell’organizzazione ambientalista, secondo cui siamo di fronte a «una proposta indifendibile, basta nuove costosissime captazioni che sottraggono acqua all’ambiente con impatti pesanti su fiumi già massacrati quando le reti di distribuzione perdono metà del bene immesso».

Nella conferenza, il Forum H2O «rivelerà e commenterà la relazione tecnica finale dello studio svolto da Acquedotto Pugliese con l’Università di Chieti-Pescara e altri soggetti per valutare la possibilità di captare migliaia di l/s del fiume Tirino appena a valle dell’abitato di Bussi per trasferirli con una condotta di centinaia di chilometri in Puglia. Lo studio, realizzato nei mesi scorsi con tanto di analisi della qualità delle acque, in realtà segue quanto era stato già preconizzato alcuni anni or sono, prima nel 2001-2003 con l’ipotesi di “vendita” dell’acqua abruzzese per rifornire la Puglia», si legge in una nota diramata da Augusto De Sanctis, referente dell’associazione ecologista.

«Anche allora il Forum H2O era intervenuto, da un lato promuovendo una grande iniziativa popolare che sconfisse la multinazionale statunitense e dall’altro sollevando il caso appunto delle mire contenute nel Piano economico di Acquedotto Pugliese. Stavolta l’iniziativa appare molto concreta in quanto supportata da uno studio universitario che deriva da una convenzione onerosa sottoscritta nel 2022 del valore di 100.000 euro tra Acquedotto Pugliese e due atenei, Politecnico di Bari (cui è destinato il 60% della somma), e Chieti-Pescara (cui è destinato il 40% della somma). Per il Forum H2O non è questione di solidarietà tra comunità: è del tutto inaccettabile e indifendibile la sottrazione di altra acqua dall’ambiente con gli ovvi impatti delle nuove captazioni su fiumi già pesantemente stressati quando esistono montagne di sprechi idrici lungo le tubature esistenti. Le perdite fisiologiche di acquedotti moderni sono al massimo del 10%; in Abruzzo arriviamo a punte del 60%; Acquedotto Pugliese dichiarava nel 2023 il 47%.  Quale logica può avere immettere più acqua, con captazioni e operazioni costosissime, anche di tipo gestionale (basta pensare alla necessità di grandi quantità di energia elettrica per i sollevamenti) in reti di distribuzione colabrodo dove gran parte verrebbe persa invece di rifare le reti recuperando così la quota di acqua che manca nelle case e nelle aziende?».

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Comments 2

  1. Nicola Di Nanno says:

    Qui se qualcuno non comincia a mettere in galera chi sgarra, ma seriamente, i problemi non si risolvono ma si ingrandiscono. Cominciamo con chi non risolve il problema delle dispersioni.

  2. Pietro Calabrese says:

    Questi lavori , prima venivano fatti da persone con le palle di ferro hai piedi, ed erano anche felici di stare all’aria aperta, I RIFACIMENTI LI DEVONO FARE I PPREGIUDICATI CHE STANNO NELLE CARCERIIIIII, CHE CI COSTONO AL GIORNO PIU DI 250 EURO AL GIORNO, IN PIU VERSATI I CONTRIBUTIIIIIIII
    VI PARLA UN LAVORATORE AUTONOMO CHE DI PENSIONE PRENDERÀ LA MISERIA.

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