La cassa integrazione, che coinvolge le grandi imprese della provincia di Chieti ormai da tre mesi, rischia di travolgere anche le piccole imprese del settore automobilistico. Silvio Paolucci, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, lancia l’allarme e chiede al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, di scrivere a Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis.
«Tutti i nostri allarmi sul rischio di arretramento dell’intero sistema dell’automotive abruzzese si stanno rivelando fondati, mentre la Regione non riesce ad avere una posizione equilibrata a proposito, visto che solo pochi mesi fa Marsilio e la Magnacca lodavano e sbrodavano la disponibilità di Tavares a confermare l’insediamento di Atessa, salvo poi, pochi giorni fa, dargli un altolà contro il rischio di delocalizzazione che l’ad di Stellantis non deve aver sentito bene, considerato che ha confermato crisi e Cig. Oppure avrà ritenuto che in fondo non era un altolà serio, se meno di dieci giorni fa l’assessore Magnacca celebrava una ripresa che esiste solo nelle fantasie della Giunta a trazione Fratelli d’Italia, visto che da giugno in poi è stato tutto un fiorire di cassa integrazione: non solo di Stellantis, ma di tante altre realtà importanti e di quelle dell’indotto come Denso, Pilkington, Sodecia e ora anche Sangritana, nonché, a breve, il rischio che stessa sorte tocchi anche a quelle di servizi come mense, pulizie, trasporti. Allora chiediamo ufficialmente al presidente Marsilio di scrivere a Tavares, di farlo presto, magari prima di cambiare di nuovo idea, e coinvolgere il Consiglio regionale sulle vere priorità, mettendo nero su bianco i rischi che corre l’Abruzzo, perché la situazione è molto seria, è molto grave e al di là di quello che è successo ci deve preoccupare quello che potrebbe ancora accadere».
L’Arap (azienda regionale per le attività produttive) «deve realizzare ancora servizi e infrastrutture che il comparto industriale aspetta, insieme alle strade, all’illuminazione e a quei servizi essenziali utili a evitare un degrado tanto grave da condizionare l’attività delle imprese che vi operano, farlo magari con le risorse che la Regione continua a deviare altrove fra una mancia e l’altra – incalza Paolucci – . È vero che l’export abruzzese nel primo trimestre 2024 è salito, ma, attenzione, perché tale crescita non è per niente sufficiente a riassorbire la perdita di competitività degli anni precedenti e non riguarda l’automotive, bensì altri settori. Infatti la realtà conferma un’altra storia: la crisi dell’automotive è forte e si aggiunge anche l’altrettanto forte morìa delle imprese artigiane abruzzesi di servizio al comparto, siamo la regione che fra il 2012 e il 2023 ha avuto il calo maggiore, il 29,2 per cento. Il secondo trimestre del 2024 potrebbe purtroppo disegnare uno scenario ancora più critico, con la cassa integrazione cresciuta a giugno e luglio ben oltre il 20% e che con i prossimi dati potrebbe consegnarci un quadro peggiore in proporzione a quello nazionale. Questo dato è preoccupante ed è anche un brutto segnale. Non consoliamoci, poi, con l’incremento dell’occupazione, com’è avvenuto con l’ennesimo comunicato stampa trionfalistico della neo assessora, perché – afferma Paolucci – in 8 casi su 10 si tratta di contratti precari o a tempo determinato».