Strada zona industriale San Salvo-Montalfano, «Ormai è la strada della vergogna»

«La strada della vergogna», così Sante D’Alberto, ex assessore del Comune di Cupello, definisce la strada che collega la zona industriale di San Salvo a Montalfano, ancora una volta al centro delle lamentele di chi la percorre quotidianamente. L’infrastruttura è di proprietà dell’Arap.

«Una strada strategica concepita e realizzata a metà degli anni novanta per facilitare il percorso verso la zona industriale di San Salvo anche per i paesi dell’entroterra che non accedono direttamente sulla “Trignina”, come Furci, San Buono, Liscia, Roccaspinalveti, Fraine ecc. – scrive D’Alberto – Tale strada da quando è stata realizzata non ha mai subito interventi consistenti di messa in sicurezza, gli enti preposti si sono limitatati semplicemente ad una sporadica manutenzione con “rattoppi” e qualche taglio d’erba tra l’altro fatti anche male».

«Da diversi anni non accade neanche più questo, nessuna manutenzione, nessun contenimento della vegetazione, nessuna sicurezza. Questa strada è molto trafficata non solo dalla cittadinanza di Montalfano ma anche dagli automobilisti dei paesi limitrofi di cui sopra senza escludere l’utilizzo che ne fanno le diverse aziende operanti nel territorio che la transitano anche con mezzi pesanti».

«Con i 50mila euro che Arap ha destinato alle Feste della birra nel Pescarese probabilmente ci si potevano fare interventi di messa in sicurezza sulle strade di loro competenza. Invece, a quanto pare gli enti strumentali della Regione hanno perso la loro vocazione e tra una birra e un incarico si sono allontanati dalla realtà. Le aree industriali hanno necessità di manutenzione e investimenti concreti anziché di rappresentanze politiche e poltronifici negli enti che la gestiscono. La sicurezza delle persone non si può barattare con le strumentalizzazioni politiche, è necessario un intervento immediato e determinato da parte di Arap e ripristinare le condizioni minime di sicurezza».

«Personalmente non ne faccio un ragionamento politico o di simpatie ma è pur vero che l’indignazione oltre un certo livello non può essere sottaciuta. A tutti c’è un limite. Mi auguro che chi ha ruoli di governo ad ogni livello si attivi per sopperire a questa seria vicenda».

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