Non ce l’ha fatta l’orso marsicano investito sulla statale Sora-Avezzano. La notizia è arrivata dai referenti del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. L’incidente è avvenuto la notte scorsa nel tratto del comune di Canistro, zona in cui il transito degli orsi non è casuale . Dopo l’impatto con un veicolo, l’orso era riuscito a rifugiarsi in un boschetto impervio e inaccessibile.
Dallo Zooprofilattico di Teramo le condizioni sono apparse subito gravi, il quadro clinico è andato via via peggiorando fino al decesso. «L’equipe veterinaria del Parco ha optato per la cattura – si legge nella nota del Parco Nazionale – al fine di verificare le condizioni complessive e valutare le soluzioni da adottare, come da prassi, nei soggetti politraumatizzati. Dopo aver sedato e stabilizzato l’animale si è potuto constatare che non aveva fratture evidenti degli arti, ne fuoriuscite di sangue, anche se il monitoraggio dei parametri vitali testimoniava un quadro clinico molto grave che nel giro di poco tempo ha portato alla morte dell’orso».
L’orso morto aveva circa 20 anni, dal peso di 183 kg, era abbastanza anziano, come rilevato dalla dentatura, completamente consumata. L’orso aveva anche segni di dermatite cronica molto diffusi: intorno al viso e sulle zampe. La dermatite, come spesso abbiamo spiegato, è una manifestazione di tipo dermatologico degli orsi bruni, in generale, ma non invalidante ai fini della sopravvivenza stessa. Nella popolazione di orso bruno marsicano sono stati segnalati casi di dermatite cronica attribuita alla presenza di un parassita: pelodera strongyloides, dai primi anni ’90.
«La perdita di un altro esemplare di orso per incidente riporta con forza il richiamo alla cautela quando si percorrono le strade dove vive il plantigrado – ha dichiarato il Presidente del Parco Giovanni Cannata – dobbiamo assolutamente invertire la curva che vede come causa maggiore di morte degli orsi marsicani le attività antropiche».