Il primo passo verso il Parco San Benedetto è l’intitolazione. Da ieri pomeriggio la spiaggia di Canale e l’area verde che la circonda sono dedicate al santo fondatore dell’Ordine benedettino. La targa è stata scoperta dal sindaco di Vasto, Francesco Menna, dall’assessora alla Valorizzazione delle aree periferiche, Anna Bosco, insieme al consigliere provinciale Alessandro La Verghetta e al presidente di Legambiente, Giuseppe Di Marco. Per l’occasione la benedizione è stata affidata a dom Luigi Maria Di Bussolo dell’abbazia di Montecassino che ha ricordato la figura di San Benedetto messaggero di pace e fondatore dell’ordine benedettino che scrisse per i suoi monaci la Regola, Ora et labora (prega e lavora).
«L’area di località Canale – si legge in una nota del municipio – rappresenta una delle zone più belle e naturalistiche della costa vastese. Dalla Statale 16 è possibile raggiungere attraverso comodi accessi la spiaggia e apprezzare un meraviglioso e suggestivo paesaggio. Questa zona solo recentemente è stata restituita alla comunità. Era frequentata da persone che, grazie alla concessione da parte di Ferrovie dello Stato, potevano usufruirne pagando una piccola quota. Nonostante i permessi siano scaduti e non rinnovati le aree hanno continuato ad essere occupate, da manufatti, piccole imbarcazioni, recinzioni e costruzioni. Nell’ottobre 2018 sono state emesse delle diffide per demolire le strutture realizzate a Canale. I cittadini virtuosi hanno provveduto a rimuoverle altri hanno desistito. Il Comune di Vasto in accordo con la Provincia di Chieti (divenuta nel frattempo titolare dell’area per la realizzazione della Via Verde Costa dei Trabocchi) ha provveduto allo sgombero ed al ripristino dei luoghi».
«Questa parte di litorale è stata aperta a tutti. Abbiamo operato per offrire alla comunità un bene comune, un patrimonio condiviso per favorire il benessere, di tutti. Ho voluto dedicare questo bellissimo spazio a San Benedetto perché prima di tutto perché è il protettore dell’Europa e poi per ricordare che – ha detto il sindaco Menna – l’Abruzzo ha un ricco patrimonio culturale e spirituale germogliato dalle radici dell’ideale monastico a dimostrarlo è la numerosa presenza di abbazie, monasteri, conventi, chiese ed eremi. Luoghi dove i monaci non volevano semplicemente abitare, ma vivere per dedicarsi all’ascolto, l’atteggiamento religioso per eccellenza. Noi, abituati all’ipercomunicazione digitale non conosciamo più quel sacro tacere. L’Abruzzo è un gran produttore di silenzio, di sobria bellezza: queste le caratteristiche della lunga storia del monachesimo abruzzese, che emergono dallo stupefacente messaggio di San Benedetto. Nella nostra città non registriamo tracce di benedettini, ma sono certo che questo luogo sarebbe stato apprezzato dai monaci ed è per questo che ho voluto dedicarlo a San Benedetto».