Poco meno di 2,2 milioni di euro. È l’ammontare complessivo dei finanziamenti erogati per completare il tratto vastese della Via Verde della Costa dei Trabocchi, la pista ciclopedonale che, una volta terminata, collegherà Ortona e Vasto costeggiando il litorale della provincia di Chieti. In tutto, 42 chilometri: due corsie ciclabili e una pedonale a due passi dal mare. Nel comune di Vasto ricadono più di dieci chilometri del tracciato, che ricalca la massicciata su cui si snodava l’ex ferrovia adriatica, dismessa e spostata più all’interno nel 2005.
Due i finanziamenti: uno da un milione 999mila euro del ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex ministero dello Sviluppo economico), l’altro da 200mila euro erogato dalla Regione Abruzzo. Sono stati incamerati dal Comune di Vasto, come certifica la determina 247 del 25 luglio, firmata dal dirigente del settore programmazione e sviluppo locale, Alfonso Mercogliano, che è anche responsabile unico del procedimento.
I fondi serviranno a costruire il tratto mancante, che va “dall’area posta a confine con il Comune di Casalbordino fino all’interno della zona industriale di Punta Penna, con espropriazioni delle aree di proprietà di ditte private mediante acquisizione diretta da parte del Comune di Vasto mediante le somme a disposizione dell’amministrazione”.
Attualmente il segmento vastese della Via Verde comincia dalla ex stazione ferroviaria di Vasto Marina e termina a Vignola, sulla riviera nord. Manca il tratto Vignola-Punta Penna-Punta Aderci. A Casalbordino Lido, invece, i lavori sono in corso. «Stiamo per firmare la convenzione per gli 853mila, cosicché dopo l’estate possano cominciare gli interventi per completare tutto il tratto mancante», dice la vicesindaca, Carla Zinni. Sulla costa di Lago Dragoni, a Torino di Sangro, di recente sono stati eseguiti gli interventi di risanamento del costone franato diversi anni fa. Per la pista ci vorrà ancora del tempo.
Nei giorni scorsi un gruppo di ciclisti ha mostrato a Chiaro Quotidiano le difficoltà che si incontrano nel dover percorrere le strade trafficate nelle zone in cui la Via Verde non esiste ancora: