Lunedì 5 agosto (18.30) si inaugurerà, nella sala “Roberto Bontempo” di Palazzo d’Avalos, la mostra Osservando la bellezza che cattura il mio sguardo di Mirta Maranca. L’esposizione sarà visitabile fino all’11 agosto ed è patrocinata dal Comune di Vasto e organizzata dall’Associazione di Competenze Multidisciplinari (Acm).
Il percorso artistico di Mirta Maranca, pittrice ormai affermata, parte da Pescara, dove vive e svolge la sua attività artistica. Nella stessa città ha frequentato il Liceo Artistico Statale “G. Misticoni”, dove ha conseguito la maturità artistica nel 1990. Ha studiato Arti visive all’Accademia di Belle Arti di Urbino. È conosciuta in Abruzzo e in altre regioni avendo partecipato a mostre collettive e personali, ma anche all’estero dove ha riscosso largo consenso di critica d’arte.
«Nella personale di Palazzo d’Avalos, tra le altre in esposizione, le sue opere mostrano uno spaccato di vita africana inserita in paesaggi accesi di colori, tra i quali ci sembrano provenire i canti di coloro che svolgono le proprie attività o trascorrono ore di festa nell’ambito di alcuni riti tradizionali – spiegano gli organizzatori – Inoltre, lo sguardo della pittrice si posa con curiosità anche su molti angoli dell’Abruzzo dove può ammirare antichi borghi, tra i quali Scanno, affascinante per gli eleganti costumi che ornano le donne su un panorama di limpide acque e di montagne ricche dei tipici gigli rossi selvatici».
«Mirta Maranca ama la pittura e dalle sue opere traspare un amore verso la natura e l’ambiente in ogni suo elemento: naturale e antropico o se vogliamo, biotici e abiotici. In effetti attraverso le sue tele l’Artista esprime la sua anima che crede in un futuro migliore di libertà, di pace e di rispetto dell’ecosistema».
L’opinione sull’artista sono compendiate in alcune annotazioni espresse da eminenti critici d’arte come il poeta Umberto Piersanti: «Il mito è assoluto e lontano, ma pure presente e quotidiano. Un giorno magari molto vicino, Mirta Maranca abbandonerà il mito e ci racconterà storie più quotidiane e più vicine, ma non potrà mai tralasciare quel senso inquieto e fantastico col quale si avvicina a persone, cose e vicende. Ella ha una sostanziale impossibilità di accostarsi in modo quieto e pacifico al reale essendo tra quegli artisti che non s’ interessano alle “briciole nel taschino”».