«A Canale il Comune annuncia un parco naturale, ma poi taglia alberi e asfalta»

L’amministrazione comunale chiarisca cosa vuol fare di località Canale, uno degli angoli più suggestivi della costa vastese. Lo chiedono tre organizzazioni ecologiste – Stazione ornitologica abruzzese, Gruppo fratino Vasto e comitato Litorale vivo – facendo notare che da un lato si parla di parco e di riserva naturale, dall’altro si abbattono alberi e si asfalta la strada di accesso.

La spiaggia di località Canale

«In località Canale – scrivono in un comunicato congiunto – il sindaco di Vasto, nonché presidente della Provincia di Chieti, tempo fa ha messo finalmente mano ad alcuni abusi lungo la via Verde, e in quella località specificatamente. Lo ha fatto meritoriamente, lo ripetiamo a scanso di equivoci, ma come ha proceduto e procede? Facendo sgombrare il materiale abusivo (bene!), ma anche facendo tagliare un bel filare di sani e antichi cipressi che il sindaco-presidente definiva allora “abusivi” in quanto nascondevano degli abusi (e cosa c’entrano gli alberi?): definire “abusivi” degli alberi che coprono abusi rende la situazione “tragica, ma non seria”, tanto per citare Flaiano.

Il sindaco-presidente aveva annunciato da tempo l’istituzione del Parco San Benedetto in quei luoghi finalmente e giustamente liberati dagli abusi: non si capisce bene cosa egli avesse ed abbia in testa, tant’è vero che il suo assessore all’ambiente contestualmente parlava con alcuni ecologisti di una Riserva naturale non meglio precisata, forse interpretando male il pensiero del sindaco-presidente. Poi, al posto della sterrata che porta al mare, alla chetichella fa realizzare una discesa di asfalto, che ricorda soluzioni di tempi lontanissimi, quando l’ambiente era un mero optional.

Non contento, in totale dispregio del vigente Piano demaniale marittimo comunale, annuncia a mezzo stampa – con servizio su Chiaro Quotidiano mai corretto o smentito da quello che ci risulta – che sull’incantevole spiaggetta di sassi, da trasformare in area eventi, verranno organizzati concerti, con la costruzione di una centrale elettrica nel boschetto attiguo per illuminare la spiaggetta stessa. Il sindaco-presidente, sempre nello stesso servizio giornalistico, specifica che si tratta di un’ area dove verranno collocate panchine e giochi vari per bambini: cosa meritoria anche questa, ma forse c’è un po’ o molta confusione (ad arte?) se si decide di mettere assieme area protetta, area eventi, illuminazione notturna a giorno, centrale elettrica, parco giochi, strade asfaltate e, al seguito della strada, immaginiamo parcheggi e altro del genere, tra l’altro sotto l’egida di San Benedetto: un vero e proprio ossimoro ecologico di fronte al quale non c’è protocollo con Legambiente o altro che tenga; quest’ultima è una naturale constatazione a conseguenza dei fatti e scevra da ogni sterile polemica, sia chiaro.

La ciliegina sulla torta della questione è l’annuncio della nascita di una non meglio precisata “ecospiaggia” nella stessa località e il cui riferimento legislativo è ignoto. Del resto, basta mettere ormai il suffisso ”eco” a qualsiasi cosa (persino agli ambienti naturali, come sono le spiagge) per rendere digeribile ogni operazione dove, come in questo caso, la tutela ecologica per quanto scritto prima, non trova riscontro. Comunque, dopo avere ascoltato attentamente le volenterose parole dell’ assessore all’ambiente di Vasto, confidiamo in un incontro non appena si potrà fare il bilancio delle attività ecologiche annunciate in zona. In attesa chiediamo già da ora: con quale personale Legambiente attuerà quanto meritoriamente afferma l’assessore? Infine, di mera facciata appare la collaborazione con Legambiente Abruzzo in questa operazione: cosa non nuova, visto che tale associazione, almeno a Vasto e in Abruzzo – affermano Soa, Gruppo fratino e ha cessato da tempo di interloquire organicamente con gli ecologisti per privilegiare il rapporto con altri partner che, spesso, poco o niente hanno a che fare con sviluppo responsabile e dintorni. Da ora, però, il ruolo di Legambiente inizia definitivamente a essere chiaro ai più, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, e da oggi in poi si giocherà finalmente a carte scoperte sul “chi fa cosa e come” nel campo della autentica tutela ambientale».

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Comments 2

  1. Mhuller says:

    Ma di quello che accade nei dintorni di Punta Penna/ Punta Aderci ? Silos a ridosso del mare e aggiungo io (che mare!!) silos e capannoni industriali a confine con una riserva Naturale a dir poco bellissima…..e voi su questo PARADISO avete permesso la creazione di un’area industriale …..penso che ci siano molti scheletri negli armadi in questa BELLISSIMA cittadina……un turista.

  2. Nicola Di Nanno says:

    E’ chiaro che vogliono “urbanizzare”, oltre alla spiaggia, anche il resto della costa. La natura se la cava benissimo da sola (e dobbiamo ringraziarla). Il Comune di Vasto pensasse a manutenere il gia’ presente senza fare danni.

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