La città di San Salvo, fin dall’antichità, ha sempre legato la propria storia all’acqua: dal fiume Trigno, un tempo navigabile e usato come via di comunicazione, alle falde acquifere presenti nel sottosuolo, le cui acque, in epoca romana, sono state fatte convogliare in un acquedotto. Quella stessa acqua e quello stesso acquedotto realizzato tra il III e il IV secolo, e in seguito rimaneggiato in età medievale, tutt’oggi alimentano quella che viene chiamata la “fontana vecchia” di San Salvo, ricostituita nel 1950. Ad oggi, la fontana vecchia di San Salvo resta un unicum del territorio, in quanto è l’unica fontana ad essere certamente alimentata da un acquedotto di epoca romana.
La fontana vecchia, però, non è la sola presente in città: infatti, a San Salvo, ne esiste un’altra, quella che viene chiamata “fontana nuova”.
Tutt’oggi non si è a conoscenza di come viene alimentata questa seconda fontana: gli studiosi hanno ipotizzato che la stessa acqua che alimenta la fontana vecchia, sia stata fatta convogliare, probabilmente, in un secondo acquedotto che alimenta quest’altra fontana. La storia di quest’ultima, però, è ancora tutta da scoprire. Così come è ancora da scoprire l’origine dell’antico acquedotto romano ipogeo che attraversa il centro storico sansalvese: l’ipotesi più accreditata è che questo parta nei pressi del cimitero comunale, in quanto quella zona è ricca di falde acquifere nonché situata nel punto più alto della città.
Con la crisi idrica che stiamo vivendo, è interessante prendere coscienza di come un’opera realizzata più di millecinquecento anni fa, riesca ancora oggi ad essere una fonte – quasi – inesauribile d’acqua.
Sulla fontana vecchia, le origini, la storia, e l’uso che tutt’oggi se ne fa, ne parliamo con Katia di Penta, archeologa e curatrice del Parco del Quadrilatero per Italia Nostra, l’associazione che gestisce il museo archeologico di San Salvo e il Parco, e con Maria Travaglini, consigliera comunale della città con delega alla cultura.
Nella giornata di domenica 4 agosto, come ricordato da Katia Di Penta e da Maria Travaglini nella nostra intervista, sarà possibile effettuare la visita guidata all’interno dell’antico acquedotto, oltre che del Parco del quadrilatero e del museo archeologico.