Il raccordo ferroviario e la relativa infrastruttura verso la zona industriale di San Salvo potrebbe tornare d’attualità dopo decenni di abbandono. L’Arap alla fine del mese di giugno ha infatti affidato alla ditta Re.Ma.Co. di Castelguidone i lavori preliminari per la riapertura del tracciato.
Il raccordo ferroviario in questione ha operato regolarmente fino al 2010 consentendo il collegamento tra il nucleo industriale (in particolar modo con la Pilkington) e la stazione di Vasto-San Salvo. Nel corso degli anni è poi completamente caduto in disuso, anche dopo le differenti scelte per quanto riguarda la logistica da parte della citata azienda. La parte di infrastruttura di cui si parla rientra in una rete ben più grande usata in realtà molto limitatamente dalle altre realtà della zona industriale. Il tratto verso la fabbrica del vetro fu costruito nei primi anni Sessanta proprio per trasportare sul posto i pesanti componenti necessari alla futura produzione.
Ora, quindi, pare ci sia un rinnovato interesse verso questa infrastruttura, così come si legge nella relativa proposta di delibera dell’Arap, che potrebbe permettere il raggiungimento di «obiettivi di efficienza, economicità e maggiore sostenibilità ambientale del trasporto merci». Nei mesi scorsi ci sono state interlocuzioni con Rfi e Regione allo scopo di promuovere la riattivazione del raccordo ferroviario «per la quale sono necessarie attività preliminari che occorre affidare a ditta specializzata nel settore».
La Re.Ma.Co. in passato si è già occupata della manutenzione dell’infrastruttura e ora dovrà effettuare lavori per un importo di 16mila euro per riaprire il raccordo e mantenere le condizioni di piena accessibilità (per almeno sei mesi dall’affidamento) e assicurare l’assistenza tecnica in occasione di riunioni e sopralluoghi. Il raccordo (con 6-7 binari) si trova in via Grasceta ed è totalmente invaso dalla vegetazione.
Non è la prima volta che la ferrovia della zona industriale sansalvese, o parte di essa, torna d’attualità. Negli anni passati si sono avanzate diverse ipotesi (anche visionarie) per il suo riutilizzo come la trasformazione in una pista ciclabile (fortemente caldeggiata dall’ex vicesindaco Angiolino Chiacchia) o in un tracciato per un trenino elettrico per gli spostamenti da e per la città.
Certo è che il potenziale di tale infrastruttura sarebbe fruibile appieno con la realizzazione dell’eterna promessa del tratto ferroviario fino alla banchina del porto di Vasto (dove, soprattutto, approdano le materie prime), opera attesa da decenni e riguardo alla quale non si conoscono i tempi nonostante i periodici proclami elettorali.