«Come ogni estate è tornato puntuale il teatrino del sindaco di Vasto che in ritardo sul Carnevale si traveste ancora una volta da pirata». Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia accusano Francesco Menna di inscenare artatamente proteste plateali per mascherare le inefficienze della sua amministrazione.
«Accerchiato dall’inefficienza che trova però sempre negli altri, sempre nel governo Meloni, spesso nella Regione Abruzzo, poi in Tua, nell’ Anas, in Enel, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, e qualche volta anche all’interno della sua stessa giunta, prende allora il megafono, dimentica il suo duplice ruolo di sindaco e presidente di Provincia, e grida tutta la sua impotenza istituzionale, accusa di subire incomprensibili e immotivate scelte dall’alto, minaccia di annettere Vasto alla Puglia e chiama a raccolta sulle barricate i suoi concittadini», polemizzano in una nota i coordinatori di Fratelli d’Italia, Piernicola Carlesi, Lega, Francesco Del Prete, e Forza Italia, Antonio Monteodorisio.
«Ma quando il Partito Democratico in maniera scellerata votava il Superbonus dedicando risorse per la spesa pubblica verso l’edilizia privata invece che per la sanità pubblica, non abbiamo visto Menna con alcun megafono e con nessuna bandiera. Lo abbiamo visto soffiare sul fuoco alzando un megafono stonato per la interruzione del presidio di medicina turistica a Vasto Marina, ma oggi è chiaro che Menna alza la bandiera dei pirati perché è consapevole che la bandiera dell’amministrazione da tempo è ammainata. Alza la bandiera dei pirati per nascondersi dietro a grandi fallimenti, nella gestione dei beni pubblici come l’affidamento comunale per il Parco Muro delle Lame, o nella pianificazione delle aree industriali del suo Piano Provinciale Territoriale.
Giusto un anno fa, infatti, il presidente della Provincia con l’adozione del nuovo Piano territoriale di Coordinamento provinciale PTCP, paralizzava i piani regolatori in costruzione di tutti i comuni della Provincia di Chieti, modificando suoli e perimetri soprattutto delle aree industriali. Costringeva amministratori e privati cittadini alla complessa comprensione delle norme d’attuazione del Piano, e a una forsennata corsa estiva nella redazione di inutili osservazioni al Piano. Nella sola Vasto poi il sindaco Menna approvava in Consiglio Comunale osservazioni al suo stesso Piano Provinciale, generando una evidente ambiguità sulle aree a destinazione industriale previste dal Piano regolatore comunale, procurando incertezza sugli investimenti dei privati Oggi assistiamo al fallimento di quella proposta perché l’approvazione finale del Piano Territoriale di Coordinamento provinciale di Chieti non è mai avvenuta nei termini di legge.
Il PTCP é infatti decaduto, anche perché in contraddizione con nuova legge regionale urbanistica.
Non gli è andata bene nemmeno con la gestione comunale del Parco muro delle Lame. Affidato nel 2020 per soli 3.000 euro, alla R.T.I Sporting Club di Vasto, nel 2022 dopo nemmeno 4 mesi da una trionfalistica inaugurazione del sindaco, che presentava l’opera alla città come esempio di buon governo, alcune strutture ricadenti nella gestione dello Sporting Club, il ristorante, il bar e la piscina all’aperto con vista mozzafiato, venivano sottoposte a sequestro da parte della procura della Repubblica di Vasto. Oggi il Comune di Vasto, con la solita mancanza di trasparenza che lo contraddistingue, non revoca il bene ma accetta una risoluzione contrattuale della ditta con un atto transattivo in cui riconosce pare 700.000 mila euro di opere effettuate, che saranno rimborsate da un nuovo gestore che risponderà a un nuovo bando. Ma ormai con tutta evidenza é chiaro che il Parco pubblico ha perso convenienza e interesse da parte di nuovi investitori privati.
Questa – attaccano Carlesi, Del Prete e Monteodorisio – è la vera bandiera dell’amministrazione Menna, una bandiera ufficialmente ammainata, che oggi il sindaco prova miseramente a sostituire con un ridicolo megafono e con il Jolly Roger».
I buoi dicono cornuto all’asino……