Ricorso elettorale, l’attenzione su 44 schede annullate. «Verifica necessaria con uno scarto minimo»

Ci sarebbero 44 schede annullate a Officina Cupello (a fronte del distacco di soli 34 voti) al centro del ricorso elettorale al Tar promosso dal candidato sindaco Dario Leone. Sono i consiglieri di minoranza Leone, Giuliana Chioli e Roberta Boschetti a renderlo noto rispedendo al mittente le accuse di ingolfare la macchina amministrativa e spiegando che il gruppo Semplicemente Cupello, nel proprio comunicato, ha estrapolato «poche righe del nostro testo inviato al Tar, manipolando in modo evidente e macroscopico il senso dell’intervento legale da noi promosso».

Il Tar di Pescara

Tra le criticità segnalate nel ricorso c’è innanzitutto il fatto che «in tutte le sezioni, delle schede pervenute, esse siano state autenticate in numero inferiore». Poi, si citano le schede annullate – che in oltre il 90% dei casi (il numero totale delle nulle è stato di 48, ndr) avrebbero riportato una preferenza verso Officina Cupello – e la «scorretta compilazione di molti verbali elettorali nei quali non vi sono le motivazioni che hanno spinto all’annullamento di numerose schede, né vi sono computate le schede respinte e/o deteriorate e men che meno la loro relativa sostituzione». I tre consiglieri denunciano quindi «una certa “linearità di errore metodologico” in tutte le sezioni elettorali».

«Dato lo scarto di soli 34 voti tra una lista e l’altra e dato che, a noi risultano ben 44 schede annullate con chiaro riferimento di scelta ad Officina Cupello, riteniamo doveroso oltre che fondamentale, produrre una verifica approfondita perché la democrazia è il bene più prezioso da salvaguardare. Nessuna accusa verso gli uffici comunali competenti, diretti da personalità verso le quali mai abbiamo messo in discussione la stima e la competenza. La verifica delle operazioni di voto, fisiologica davanti ad uno scarto di appena 34 voti, non solo è doverosa, ma è pienamente dentro l’interesse generale della comunità».

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