Vittorio, 11 ore in bici da Lanciano a Ravenna. «Quando ho iniziato a fare sport pesavo 108 chili»

Lo sport rigenera fisicamente e mentalmente. Rafforza la convinzione nei propri mezzi e la voglia di vincere le sfide e raggiungere i risultati nella vita. Lo testimonia la storia personale di Vittorio Madonna.

Vittorio Madonna

Vittorio ha 38 anni compiuti il 10 luglio e 40 chili alle spalle: «Ne pesavo 108, ora 68. Nel 2015, in sei mesi di alimentazione corretta e sport, in particolare la corsa, ne avevo già persi 44. Cinque anni dopo, quando ho iniziato con la bici, nel gennaio 2020, pesavo 88 chili e sono riuscito a perderne 20. Sulle due ruote ho cominciato a 35 anni, insieme agli amici, dietro casa e poi sulla Via Verde della Costa dei Trabocchi quando era stata appena aperta. Nel 2021 già ho partecipato alle prime gare in mountain bike. Da tre anni gareggio con la Ciclistica L’Aquila e ora mi diletto anche con la bici da corsa», in sella alla quale ha percorso i 340 chilometri che separano Lanciano da Ravenna: «Sono andato a trovare mia sorella Ines, che vive e lavora nella città romagnola. È nata come una scommessa. Le avevo detto che sarei andato a trovarla in bici, lei mi aveva risposto: “Non metterti a fare in bicicletta un viaggio così lungo, prendi il treno”. Allora l’ho presa come una sfida con me stesso e una prova della mia caparbietà. Fino a ieri, avevo percorso al massimo 170 chilometri in un solo giorno. E invece ieri sono partito alle 3 di notte e mi sono messo a pedalare per 342 chilometri su strade litoraee e alcuni tratti di statale 16. All’inizio la temperatura era ideale: a Ortona c’erano 21 gradi. Poi, già alle 7.30 del mattino, mi stavo sciogliendo per il caldo. Mi sono fermato a Grottammare per fare colazione, poi a Fano per pranzare, quindi a Rimini. Sono arrivato a Ravenna alle 17», dopo 13 ore e 50 minuti, di cui 11 ore e 21 in movimento a un’andatura media di 30,1 chilometri orari e una velocità massima di 56,8 chilometri l’ora.

Non è uno sportivo di professione, il suo lavoro è quello di operaio in un’azienda della Val di Sangro. «L’attività sportiva mi è servita sia per tornare in forma che per sviluppare la caparbietà che mi ha consentito di rigenerarmi fisicamente e mentalmente. Questo percorso in bici lo dedico alla mia famiglia, che mi consente di allenarmi: mia moglie Simona e mia figlia Miriam, che ha 15 anni. Il prossimo obiettivo? Arrivare in bici fino al Salento. È più difficile trovare qualcuno che mi accompagni in questa sfida che allenarsi per compierla».

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