Continua a slittare il ritorno alla forma consortile del Civeta, operazione che consentirebbe all’attuale società di non perdere il finanziamento Pnrr per il centro trattamento fanghi. L’assemblea dei soci in programma domani 13 luglio è stata infatti rinviata. La questione è fondamentale per la conservazione degli importanti fondi pari a 10 milioni di euro.
Le questioni inerenti il Civeta continuano nel frattempo a tenere banco. I consiglieri comunali di Vasto di Fratelli d’Italia hanno presentato una mozione sull’attuale gestione soprattutto in riferimento ad alcune vicende come il citato rischio di perdita dei fondi e la decisione di assumere un direttore generale da 300mila euro in tre anni (i colloqui dei 17 candidati sono stati anch’essi rinviati a data da destinarsi).
«La gestione del Civeta continua a presentare criticità insostenibili – scrivono Francesco Prospero, Guido Giangiacomo e Vincenzo Suriani – Per questo motivo abbiamo presentato una mozione in consiglio, chiedendo una rapida esecuzione di misure volte al contenimento dei costi. La gestione attuale non rispecchia in alcun modo i principi di virtuosità ed efficienza, aspetti cruciali considerando che il Comune di Vasto detiene il 44% delle quote».
«È davvero necessario mantenere un consiglio di amministrazione con cinque consiglieri? È giustificabile la nomina di un direttore generale con uno stipendio così elevato? Riteniamo di no. Il tempo delle decisioni rimandate è finito; è ora di adottare misure rapide e corrette per evitare ulteriori dispendi e non cadere nel ridicolo. Già il mese scorso abbiamo espresso forti critiche riguardo alla gestione superficiale della trasformazione del Civeta da consorzio a società di capitali. Questa trasformazione ha comportato spese significative per perizie, consulenze e rogiti notarili. Ora, per rimediare a questa frettolosa e mal gestita trasformazione, si sta procedendo con un ritorno alla forma consortile, il che comporta ulteriori spese a carico dei contribuenti».
«È fondamentale salvaguardare i fondi del Pnrr e per questo motivo auspichiamo un ritorno alla forma consortile. Tuttavia, ci opponiamo fermamente alla scelta di un direttore generale con un alto stipendio e di un cda composto da 5 consiglieri. Una gestione oculata e responsabile è essenziale per garantire l’efficienza e la sostenibilità economica del Civeta».