Falsi pacchi bomba, 2 aerei dirottati e aeroporti chiusi: 37enne citato a giudizio

Con una telefonata anonima annuncia la presenza di due pacchi bomba su altrettanti aerei causando il blocco temporaneo del traffico aereo in due aeroporti, uno in Islanda, l’altro negli Stati Uniti. Ma è un falso allarme, le scatole contengono tutt’altro. Per questo un 37enne di Vasto è accusato di interruzione di pubblico servizio e violenza privata.

L’aeroporto di Keflavik (foto da isavia.it)

I fatti sono accaduti il 28 giugno, quando una chiamata anonima ha allertato una compagnia di spedizioni e le forze dell’ordine. I pacchi erano diretti a due destinatari, entrambi residenti a Los Angeles. L’indagato li aveva spediti da San Salvo ed erano stati presi in carico dalla filiale di Pescara del corriere. Subito è scattato l’allarme, che ha costretto le autorità a disporre l’atterraggio forzato del volo 0214 diretto a Louisville. La rotta del velivolo è stata, quindi, deviata d’urgenza all’aeroporto islandese di Keflavik, chiuso per motivi di sicurezza. Gli altri voli in arrivo sono stati dirottati altrove per quattro ore, il tempo necessario a eseguire i controlli affidati agli artificieri. L’altro aeromobile, il 2916, anche questo destinato a Louisville, è stato costretto ad atterrare ad Albuquerque, nel New Mexico, seguendo un’analoga procedura.

Le forze dell’ordine hanno aperto gli imballaggi trovandoci dentro pistole giocattolo, una bottiglia d’alcol, carne di pollo cruda e fuochi d’artificio. I petardi erano stati inseriti nei pacchi insieme all’alcol violando i divieti d’imbarco dei materiali esplodenti.

Violenza privata e interruzione di pubblico servizio: sono le ipotesi di reato formulate dalla procura dell’Aquila nel decreto di citazione a giudizio per l’udienza predibattimentale. L’uomo è accusato di aver causato il dispiegamento delle forze dell’ordine estere, aver interrotto il servizio di trasporto internazionale a causa del forzato atterraggio e il conseguente blocco temporaneo della circolazione aerea negli aeroporti di Keflavik e Albuquerque.

«Il mio assistito è all’estero, dove ha trovato lavoro», dichiara l’avvocato difensore, Francesco Bitritto. «Devo ancora acquisire copia di tutto il fascicolo per capire le ragioni di un gesto così sconsiderato riguardante due aerei cargo e non adibiti al trasporto di persone».

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