Su accorpamento di reparti all’ospedale di Vasto e chiusura della Medicina turistica a Vasto Marina il centrosinistra punta il dito contro il direttore generale della Asl, Thomas Schael. A chiederne le dimissioni è il consigliere comunale Giuseppe Forte. Le sue “perle”, degne di essere incastonate in una sfavillante collana, hanno avuto un unico indesiderato risultato: la distruzione della nostra sanità. Proprio questa mattina mi trovavo all’interno dell’ospedale San Pio ed ascoltavo dalla viva voce di chi lavora all’interno di quella struttura, le scelte da lei fatte per fronteggiare questo periodo estivo. La “genialata” dell’accorpamento dei reparti ha solo portato tanto caos e tanta confusione all’interno del nostro presidio ospedaliero. Ho incontrato gente che usciva inviperita dai reparti dove la risposta data era la seguente: ripassi dopo il mese di settembre».
«E lei, egregio direttore – scrive Forte – nel periodo in cui il Pronto soccorso dell’ospedale San Pio diventa un porto di mare, cosa fa? Si piega nuovamente alle ragioni della politica chiudendo il punto di Medicina turistica di Vasto Marina per attivarlo in tre piccoli comuni dove le presenze turistiche sono decisamente inferiori a quelle che si registrano nella località balneare più bella ed attraente della nostra regione. Perché questa ulteriore provocazione? Perché questa nuova presa in giro per i cittadini di Vasto e di questo territorio ? A proposito di territorio: per l’ospedale di Gissi che soluzione ha trovato dopo aver rabbonito qualche pseudo dissidente dell’area politica che lei tanto sostiene? Dottor Schael, capisco che lasciare uno stipendio come quello che le assicura la nostra Asl richiede una buona dose di coraggio, ma per il bene di noi pazienti della Asl 02 compia questo bel gesto: rassegni le dimissioni e se ne torni nel suo paesello. Stia tranquillo: nessuno la rimpiangerà se non quelli che attraverso il suo agire hanno fatto politica nel nostro territorio provinciale».
Vincenzo Menna: «Da Schael atteggiamento inqualificabile e offensivo»
«Inqualificabile e offensivo». Così Vincenzo Menna, consigliere regionale di Abruzzo Insieme, definisce l’atteggiamento tenuto dal dg della Asl nell’audizione in commissione Sanità.
«Prima delle elezioni regionali dello scorso mese di marzo – ricorda Menna – il direttore Schael aveva assicurato che la situazione economica della Asl 2 era sotto controllo e che i conti erano in ordine. Tuttavia, durante l’audizione, è emerso un quadro decisamente diverso. Il direttore ha infatti evidenziato che la quota del fondo sanitario regionale destinata alla Asl Lanciano Vasto Chieti ha registrato negli ultimi cinque anni una crescita inferiore alla media, rendendola di fatto un’azienda sanitaria sotto finanziata rispetto alla popolazione residente ( il sotto finanziamento è stato stimato in 30milioni negli ultimi anni).
Il deficit stimato per il 2024 è di 55 milioni di euro, una cifra allarmante che il piano di razionalizzazione della spesa non riuscirà a ridurre in modo significativo. Questo piano, infatti, non sarà sufficiente a tagliare il vecchio debito, ma servirà solo a contenere le ingenti perdite previste per il prossimo anno. Tali dichiarazioni, però, lasciano molte domande senza risposta.
Durante l’audizione, io e i miei colleghi abbiamo rivolto una serie di domande al direttore Schael, il quale avrebbe dovuto fornire chiarimenti alla fine della sessione. Purtroppo, il Direttore si è rifiutato di rispondere alle richieste di informazioni sul miglioramento o mantenimento di alcuni servizi in determinate aree. Non ha fornito risposte nemmeno sulla parificazione della Corte dei Conti, che ha denunciato i ritardi con i quali vengono approvati i consuntivi della Asl e i bilanci consolidati della Regione.
In particolare, ho chiesto conto del perché la medicina turistica sul lungomare della provincia di Chieti sia stata concessa a San Vito, Fossacesia e San Salvo, escludendo di fatto Vasto, il comune con il maggior numero di abitanti e turisti e con ben 20 km di costa. Anche su questo punto, il direttore non ha fornito risposte. Inoltre, non ha dato spiegazioni sul ripristino del servizio di logopedia presso l’ospedale di Atessa di cui non ne conosceva nemmeno l’esistenza.
Il Direttore ha definito “provinciali” i consiglieri regionali che hanno legittimamente voluto conoscere lo stato reale dei fatti. Ha sottovalutato l’annoso problema delle liste d’attesa, dichiarando che non riguarda la “sua azienda” e ha presentato una locandina da lui realizzata, in cui si afferma che nella Asl2 sono state eliminate le liste d’attesa. Questa dichiarazione è stata prontamente smentita dai consiglieri, che hanno ribadito come la situazione reale sia ben diversa da quella rappresentata dal direttore».