Previsioni di tutt’altro tenore, rispetto a qualche mese fa, quelle della Sasi riguardo l’approvvigionamento idrico di quest’estate. La società che gestisce il servizio idrico integrato in gran parte dei Comuni della provincia di Chieti parla di preoccupazione crescente per la situazione delle sorgenti. Da settimane la Sasi è al centro delle critiche dei sindaci che quotidianamente hanno a che fare con rubinetti a secco e chiusure programmate che stanno riguardando 46 Comuni.
L’area più colpita dalle razionalizzazioni è il Vastese. «Da mesi, stiamo mettendo in atto tutte le azioni per cercare di contenere le difficoltà, ma la situazione delle sorgenti diventa sempre più critica e bisogna anche considerare il notevole aumento della popolazione in diverse località turistiche», dicono il presidente Gianfranco Basterebbe e il direttore dell’area tecnica Pio D’Ippolito.
«Siamo consapevoli dei problemi che derivano dalla mancanza d’acqua, comprendiamo le proteste e le lamentele, ma lavoriamo da tempo e pure con buoni risultati per garantire un approvvigionamento migliore. Purtroppo le condizioni delle sorgenti a cominciare dalla più importante, quella Del Verde è sempre più preoccupante». Nei giorni scorsi il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, ha chiesto l’istituzione di un incontro allargato con gli enti competenti che Basterebbe e D’Ippolito assicurano ci sarà.
Diversi sindaci hanno firmato, nelle scorse settimane, le ordinanze per limitare lo spreco di acqua. «Siamo in una condizione di emergenza, a soffrire la mancanza d’acqua sono soprattutto i centri dell’Alto e Medio Vastese – dicono Basterebbe e D’Ippolito – Questo enorme disagio può essere se non risolto, diminuito solo attraverso l’interconnessione dei sistemi idrici. Ciò significa poter alimentare una zona attraverso la disponibilità idrica di altra zona. Attualmente l’interconnessione è tra Capovallone e il Sinello attraverso una condotta che passa da Rosello a Montazzoli. Un’operazione che stiamo portando avanti con serietà e attenzione con il prioritario obiettivo di aumentare le ore di fornitura agli utenti del territorio che vivono una vera emergenza».
La soluzione alle attuali criticità potrebbe arrivare dalla realizzazione del potabilizzatore, ma bisognerà attendere almeno il 2026. Nel frattempo, la Sasi assicura che provvederà a una distribuzione più equa delle chiusure, nota dolente, questa, che ha suscitato varie proteste da parte dei sindaci. «Stiamo cercando di mantenere un certo equilibrio nelle chiusure, purtroppo ci sono zone che soffrono più di altre. Forse bisognerà chiedere qualche sacrificio in più a chi finora ha patito meno la mancanza d’acqua».
«Le accuse di negligenza e di inefficienza – concludono – sono ingiuste perché si sta lavorando senza sosta e con ogni mezzo per sopperire all’insufficienza della risorsa idrica. L’anno scorso la situazione è stata diversa e siamo riusciti a non chiudere i comuni costieri, adesso non è così. Dobbiamo solo pianificare con maggior equilibrio cercando di evitare che a patire siano sempre gli stessi paesi».