Dovrà scontare 4 anni e 6 mesi il 30enne (G.S.) di Furci ritenuto responsabile della morte di Franco Mancini, noto ai vastesi come “Franchino”. Il legale del giovane, Antonello Cerella, ha chiesto il patteggiamento. Nell’udienza odierna il gip del tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale, ha accolto la richiesta.
Nel processo la sorella della vittima, Maria Chiara, e il fratello Michele si sono costituiti parte civile. I loro avvocati Massimiliano Fiore e Samantha Zaccardi esprimono parziale soddisfazione: «Il pm oggi ha contestato anche l’omissione di soccorso. Ci siamo riservati di agire in sede civile per il risarcimento del danno. Da un lato siamo soddisfatti, dall’altra no perché una vita umana non si può certo quantificare».
La difesa ha offerto 10mila euro a ognuna delle parti civili, «Il mio assistito rischiava una condanna a 10 anni di reclusione, poi ha ottenuto quasi un terzo della pena – dice Cerella – Ritengo sia un buon risultato perché abbiamo tutelato sia le parti civili che l’imputato che ha avuto una pena non rilevante rispetto a quella che rischiava».
I fatti
I fatti risalgono al 1° settembre 2021, quando Franchino, come lo chiamavano i tanti vastesi che lo conoscevano, fu ritrovato privo di sensi in viale Dalmazia, nel cuore di Vasto Marina. Vani furono i tentativi di salvargli la vita. A settembre dello scorso anno le indagini, eseguite dal Commissariato di polizia, erano state prorogate per svolgere una perizia sulle immagini registrate dalla videosorveglianza. Le parti avevano incaricato due medici legali: Pietro Falco per la procura e Christian D’Ovidio per la difesa.
Secondo l’accusa, Franchino avrebbe subito una spinta che lo avrebbe fatto indietreggiare e poi cadere battendo la testa. Caduta che gli avrebbe procurato un’emorragia interna. In base alla ricostruzione dei fatti, il giovane avrebbe accompagnato l’uomo sul lato opposto della strada lasciandolo su una panchina; nello stesso posto fu trovato la mattina successiva in stato di incoscienza. Trasportato in ospedale in coma, morì qualche ora dopo. L’autopsia, svolta il 4 settembre 2021 all’ospedale di Chieti, ha individuato in un trauma cranico la causa della morte.