A San Salvo c’è il nuovo lungomare, non ancora finito, ma le altre strade sono dimenticate. Il Partito Democratico analizza i primi giorni della stagione estiva e boccia l’amministrazione comunale: «L’estate 2024 è iniziata già da un po’ ma al netto del lungomare sud non ancora terminato nonostante le rassicurazioni della sindaca De Nicolis del fine lavori prima dell’estate, San Salvo Marina come sempre pecca di scarsa o meglio assente manutenzione e programmazione».
Il circolo Pd cita alcune delle principali strade della marina: «Ad oggi infatti non è ancora dato sapere quando verrà fatta la manutenzione del verde pubblico. Erba alta e aiuole non curate regnano ovunque. Basta farsi un giro nelle arterie principali come via Magellano, via Caboto, via Andrea Doria e via Vespucci per rendersi conto di quanto indecorosa sia la nostra città. Per non parlare poi delle strade secondarie e dell’Icea», attacca la consigliera comunale Michela Torricella.
«Che San Salvo Marina fosse un quartiere abbandonato dalle amministrazioni di centrodestra in termini di cura del verde e di manutenzione ordinaria durante i mesi invernali era noto a tutti ma almeno una parvenza di attenzione nei tre mesi estivi giugno-settembre c’era. Ora neanche più quello. Uno schiaffo ai residenti e uno scenario non decoroso per turisti e vacanzieri», aggiunge la capogruppo Pd, Emanuela Tascone.
Poi, l’attenzione delle due consigliere si concentra sulle strisce blu, sia sulla data di partenza che, soprattutto, sulla decisione di inserire gli stalli a pagamento in piazza Arafat. «Gestione concessa tardivamente e novità delle aree di parcheggio a pagamento hanno creato non poca confusione. Una gestione affidata tardivamente che non solo ha reso difficile il lavoro della cooperativa nell’ottemperare in “poche ore” agli adempimenti che erano chiamati a compiere, ma che ha mandato anche in confusione i cittadini in merito all’inizio delle strisce blu tra un iniziale 24 giugno ad un successivo 27 giugno, e un ufficiale 28 giugno come comunicato stamane. Insomma, un gran caos dettato solo dall’evidente incapacità amministrativa di pianificazione e programmazione».Per quanto riguarda piazza Arafat, si tratta di una novità introdotta in questa stagione estiva. Tale area è usata anche da lavoratori pendolari che lì prendono l’autobus per raggiungere le fabbriche della Val di Sangro. «Su tale scelta dissentiamo nella maniera più netta e categorica. Piazza Arafat di fatto è un “terminal” degli autobus, da quest’anno invece è stato messo a pagamento. Una vergogna, un altro schiaffo a cittadini e non che parcheggiano lì perché diretti” a lavoro nelle aziende a noi vicine quali la Sevel o perché “diretti” a lavoro o ancor peggio (per loro) a Roma per prendere l’aereo o per impegni nella capitale (e quindi con il progetto di restare più giorni nel medesimo parcheggio) con un incremento ancor più gravoso per le tasche dei cittadini. Chi non ha l’abbonamento perché non residente dove dovrebbe parcheggiare?».