Per l’omicidio di Pescara sono stati fermati due minorenni: sono giovanissimi del posto, si tratterebbe, secondo la ricostruzione dell’Ansa, del figlio di un maresciallo dei carabinieri di una stazione della provincia pescarese e del figlio di un noto avvocato della città. La vittima ha i 17 anni, Thomas Christopher Luciani. Era affidato a una comunità, aveva un precedente per droga. Si pensa che il delitto sia riconducibile al traffico e uso di stupefacenti.
A novembre il giovane era scomparso dalla casa di Rosciano ed era stato successivamente ritrovato a Pescara [LEGGI].
Uno dei dettagli emersi in mattinata è che i due, dopo l’omicidio (che sarebbe stato commesso intorno alle 18.30) e dopo cercato di nascondere il cadavere nella vegetazione del parco Baden Powell, avrebbero raggiunto la spiaggia continuando la giornata lì, come se nulla fosse accaduto. In quella stessa zona della riviera pescarese stamattina i sommozzatori dei vigili del fuoco arrivati da Ancona hanno cercato senza esito l’arma del delitto, probabilmente un coltello da sub con il quale sono state inferti numerosi colpi. In un comunicato, la Procura ha sottolineato «un incredibile disagio giovanile, una sorprendente carenza di empatia emotiva e una palese incapacità di comprendere l’estremo disvalore delle azioni commesse».
Intanto, il gravissimo fatto di sangue ha suscitato numerose reazioni, anche il presidente della Regione Marco Marsilio si è espresso sul caso: «Il grave evento di cronaca che ha colpito la città di Pescara ci ha lasciato attoniti. Fatti di violenza che coinvolgono dei giovani ragazzi non dovrebbero accadere. A nome personale e della giunta regionale porgo il cordoglio ai familiari della vittima. Ringrazio le forze dell’ordine che da subito si sono attivate per garantire la sicurezza nella città di Pescara».