Il Trigno a secco finisce in un esposto alla Procura della Repubblica: «Fauna ittica scomparsa»

La completa scomparsa dell’acqua da un tratto del Trigno finisce in un esposto alla Procura della Repubblica di Vasto. Dopo il funerale celebrato il 27 maggio scorso nel letto a secco del corso d’acqua da alcuni cittadini di Celenza sul Trigno, l’Arci Pesca Fisa mette nero su bianco la grave situazione idrica del fiume che divide Abruzzo e Molise.

Il fiume in territorio di Celenza sul Trigno

Secondo i celenzani che avevano inscenato la protesta, il completo prosciugamento era da addebitare all’eccessivo trasporto dell’acqua verso la costa in corrispondenza del punto di prelievo di San Giovanni Lipioni. Il tratto totalmente a secco infatti parte a valle dello “sbarramento” (acquedotto di adduzione, traversa di San Giovanni Lipioni) e prosegue per qualche chilometro.

Le guardie particolari ittiche-ambientali, nei giorni successivi alla protesta (1° e 13 giugno), hanno effettuato alcuni sopralluoghi riscontrando rilevando un lungo tratto completamente asciutto «ad eccezione di rare ed esigue pozze d’acqua residuali in rapida evaporazione».
Tale situazione si ripercuote rapidamente sulla fauna: «Quanto sopra ha ingenerato, nel tratto – si legge nel documento – la scomparsa della fauna ittica (in particolare dell’alborella meridionale, Alburnus aldibus, già minacciata dall’introduzione di ciprinidi alloctoni, in quanto la riproduzione avviene tra maggio e giugno) e dei macroinvertebrati acquatici, organismi determinanti della catena trofica e dell’ecologia dei corsi d’acqua».

La situazione un chilometro a monte della traversa di San Giovanni Lipioni

I controlli delle guardie “metro dopo metro” hanno riscontrato un fiume in salute (al netto della scarsa portata dovuta alle condizioni climatiche generali) a monte della traversa di San Giovanni Lipioni e, invece, un corso d’acqua completamente a secco a valle.
Nel chiedere all’autorità giudiziaria la verifica della sussistenza di un reato ambientale, l’Arci Pesca Fisa cita, sempre in forma ipotetica, la circostanza del convogliamento dell’acqua verso la costa: «Si segnala, altresì, la presenza in loco di condotte adduttrici che potrebbero, a seguito di emungimenti rilevanti, aver indotto il manifestarsi della carenza osservata».

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