FdI: «Gli sprechi del Civeta rischiano di causare l’aumento della Tari»

La nomina di un direttore generale, che costerà 100mila euro l’anno, e il rischio di perdere i fondi del Pnrr potrebbero causare «un aumento della Tari, la tassa dei rifiuti». Un rischio concreto, secondo Guido Giangiacomo, Vincenzo Suriani e Francesco Prospero, consiglieri comunali di Fratelli d’Italia a Vasto.

Da sinistra Guido Giangiacomo, Francesco Prospero e Vincenso Suriani (FdI)

«La recente discussione sulla possibile regressione del Civeta a consorzio e la potenziale nomina di un direttore generale hanno suscitato indignazione tra i cittadini del Vastese», si legge in una nota del partito di Giorgia Meloni. «La scelta consortile servirebbe solo a evitare la perdita dei fondi del Pnrr, mentre il nuovo direttore generale non verrebbe accettato di buon grado dai cittadini, considerato che andrebbe a percepire 100.000 euro lordi. Il rischio – sostengono Giangiacomo, Suriani e Prospero – è che tutti questi sprechi possano portare a un aumento sulla Tari, la tassa dei rifiuti. Critichiamo, inoltre, la leggerezza con cui il Comune di Vasto, detentore del 44% delle quote del Civeta, ha gestito la trasformazione da consorzio a società di capitali, affrontando spese per perizie, consulenze e rogiti notarili. Questa superficialità è simile a quella mostrata in passato nella mancata opposizione al decreto ingiuntivo milionario Pulchra, che ha portato il nostro comune a una costosa transazione».

«Ora – affermano gli esponenti di FdI – per rimediare alla frettolosa e mal gestita trasformazione del Civeta, che rischia di far perdere i fondi del Pnrr, si sta valutando la regressione alla forma consortile, con ulteriori spese per i contribuenti, oltre alla nomina di un direttore generale esterno. È necessario fare chiarezza su questi aspetti. Per questo motivo, abbiamo presentato un’interpellanza da discutere al prossimo Consiglio comunale per chiarire quanto il Civeta e il Comune di Vasto abbiano speso per la trasformazione da consorzio a società di capitali, se è prevista una regressione alla forma consortile e a quale costo, e qual è la posizione del Comune di Vasto riguardo la nomina di un direttore generale con un costo annuo di 100.000 euro. Non possiamo tollerare ulteriori errori nella gestione dei rifiuti da parte di questa amministrazione. Non è giusto che la cattiva gestione ricada sempre sui cittadini vastesi».

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