Da sito inquinato a bosco didattico: il progetto di bonifica dell’ex discarica ”Pozzacchio”

Il Comune di Cupello ha presentato, il 27 maggio scorso, allo sportello di Valutazione d’Impatto Ambientale della Regione, il progetto di messa in sicurezza permanente della ex discarica in località Pozzacchio”. Si tratta dell’ex discarica comunale per rifiuti solidi urbani, realizzata – senza nessuna ordinanza sindacale – nel 1978 e usata fino al 1994. Si trova a circa 5 chilometri dal centro abitato, lungo la strada comunale per Montalfano.

Delimitata in rosso, l’area dell’intervento

Come per tanti siti simili realizzati in quegli anni, è priva di impermeabilizzazione, circostanza che rappresenta una notevole criticità dal punto di vista ambientale. Nel 2007 furono eseguite indagini preliminari per la sua caratterizzazione che rivelarono, nei campioni d’acqua prelevati nei piezometri a valle, segni di contaminazione con presenza (al di sopra delle concentrazioni-soglia CSC) di ferro, manganese, nichel, arsenico e piombo e un alto valore di azoto ammoniacale. Sui terreni invece non sono stati rilevati segni importanti di contaminazione.

La discarica dopo l’incendio

Il primo progetto per la messa in sicurezza, di qualche anno fa, nel frattempo è diventato obsoleto a causa dello scivolamento del terreno che ha modificato la morfologia dell’area. Inoltre, nei mesi scorsi, il sito è stato interessato da un incendio che, oltre a riportare alla luce i rifiuti, ha danneggiato anche i piezometri. Per questo non è stato possibile rilevare dati più attuali. Tuttavia, nella documentazione depositata si legge «Considerato che si tratta di una discarica abbandonata da 30 anni, è presumibile che le concentrazioni dei contaminanti, non siano aumentate, se non diminuite».

Il progetto prevede la realizzazione di un capping sulla superficie interessata dall’abbanco dei rifiuti per isolare l’immondizia dall’ambiente circostante e recuperare il sito ad uso forestale facendovi nascere un bosco didattico.
L’intenzione è, una volta bonificata l’area, è mettere a dimora alberi per trasformare «l’area in un laboratorio di biodiversità con l’obiettivo di sviluppare una sensibilità sul tema ambientale e di accompagnare la crescita dei bambini con attività didattiche e ricreative sviluppate dentro questo nuovo spazio verde». «La piantagione di un bosco didattico – si legge nel progetto – significa raccontare ai bambini cosa vuol dire veder crescere un bosco e valorizzare uno spazio che era stato deturpato dall’uomo».

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