«Centrosinistra, basta vendette. Per le elezioni di Vasto coalizioni e candidature da decidere»

«Nel 2027 saremo chiamati al rinnovo delle amministrazioni di Vasto e San Salvo, le due realtà più grandi del Vastese, non possiamo arrivarci con mugugni e volontà di vendetta». Lo afferma il coordinamento territoriale del Psi. Secondo i socialisti, dopo la sconfitta riportata dal centrosinistra alle elezioni comunali nel Vastese, «da subito deve essere aperta una seria riflessione tra tutte le forze politiche, riformiste e progressiste del territorio per arrivare pronti all’appuntamento elettorale con la determinazione di voler continuare ad amministrare Vasto e strappare al centro destra San Salvo. Ribadendo che nulla è già determinato, candidature, coalizioni, donne e uomini che rappresenteranno le forze progressiste del centro sinistra, dovranno essere scelte frutto di aperture e discussioni anche con quei pezzi del nostro mondo che si sono allontanati, proprio perché in pochi hanno deciso le scelte di questi anni».

Psi di Vasto: da sinistra Rampa, Di Stefano, Barisano e Franchella

«Cronaca di una sconfitta annunciata, questo sarebbe il titolo ideale per questi giorni post voto, si legge in una nota del Psi del Vastese. Il sapore amaro della sconfitta, questa è la sensazione che ci avvolge in questi giorni. Si sono concluse da pochi giorni le elezioni per rinnovare i consigli comunali di diversi comuni del Vastese, il verdetto è abbastanza chiaro, le liste di ispirazione di centro sinistra sono state sconfitte. Al Pd va riconosciuto il merito di essere il partito di riferimento della coalizione di centro sinistra, è strutturato ed è presente in quasi tutti i territori, ha la capacità di essere un grande partito alternativo al centro destra, di attrarre consenso e di esprimere validi amministratori. Alla luce dei meriti, delle qualità del Pd e di alcuni di suoi componenti, l’amarezza è ancora più grande quando le sconfitte sono figlie della cattiva gestione e di scelte fatte dai soliti noti a discapito dell’intera coalizione. Analizzando il risultato delle votazioni appare evidente che le sconfitte nei comuni di Torrebruna, Fresagrandinaria e Cupello potevano essere evitate anzi dovevano essere evitate. Le sconfitte sono figlie delle scelte fatte per le candidature delle regionali, bisognava salvare il “soldato Ryan” ma a quale prezzo? Rompere gli equilibri, creare dissapori e fratture insanabili con la conseguente perdita della guida del comune a vantaggio di un sindaco espressione di Fratelli d’Italia? Questo è accaduto a Torrebruna».

Poi, il passaggio su Cupello e Fresagrandinaria. In quest’ultimo comune erano in campo tre liste civiche, due delle quali nate da una spaccatura all’interno del gruppo di centrosinistra di cui diversi esponenti hanno amministrato fino al 2019 con lo storico sindaco socialista Giovanni Di Stefano. Proprio la differenza di vedute sull’opportunità della sua presenza in lista ha portato a due liste, delle quali una capeggiata proprio dall’ex primo cittadino [LEGGI].
«Diversa la questione a Fresagrandinaria – dice il Psi in merito – Era nota a tutti la frattura che si era creata all’interno del gruppo di centrosinistra, ci sono stati solo dei finti tentativi per ricucire lo strappo da parte di un esponente di un comune vicino con un incarico in provincia. Non si è adoperato fattivamente per far sì che le divergenze si sanassero, a noi sembra che abbia lavorato alimentando la fiamma della divisione. Nonostante le ripetute richieste di intervenire, rivolte ai vertici e alle segreterie provinciali, nessuno è intervenuto e l’inevitabile sconfitta è arrivata. Cupello – sostengono i socialisti – rappresenta l’emblema delle dinamiche malate che hanno fatto da cornice a questa campagna elettorale, i commenti e le dichiarazioni rilasciate in questi giorni ci confermano che c’è stata una chiara volontà di far perdere il centrosinistra a Cupello creando una lista di “disturbo”. Non riusciamo a comprendere questa chiara volontà di autolesionismo».

«A Schiavi di Abruzzo, invece, è stato nuovamente confermato Luciano Piluso, recentemente anche candidato alle regionali con un ottimo risultato personale, sindaco socialista, da molti anni alla guida della propria comunità, segno di grande capacità e competenza. Le sconfitte servono per imparare dagli errori per evitare di ripeterli, nel 2027 saremo chiamati al rinnovo delle amministrazioni di Vasto e San Salvo, le due realtà più grandi del Vastese, non possiamo arrivarci con mugugni e volontà di vendetta, da subito deve essere aperta una seria riflessione tra tutte le forze politiche, riformiste e progressiste del territorio per arrivare pronti all’appuntamento elettorale con la determinazione di voler continuare ad amministrare Vasto e strappare al centrodestra San Salvo. Ribadendo che nulla è già determinato, candidature, coalizioni, donne e uomini che rappresenteranno le forze progressiste del centro sinistra, dovranno essere scelte frutto di aperture e discussioni anche con quei pezzi del nostro mondo che si sono allontanati, proprio perché in pochi hanno deciso le scelte di questi anni. Noi socialisti siamo pronti a confrontarci con chiunque abbia la volontà di intraprendere un cammino comune per affermare i valori che uniscono le forze del centrosinistra del Vastese».

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