È in programma domani l’assemblea dei soci del Civeta che dovrà esprimersi sull’eventuale ritorno a consorzio o, più precisamente, sulla trasformazione regressiva da srl ad Azienda Speciale Consortile. La retromarcia potrebbe essere necessaria per non vedere sfumare parte dei finanziamenti del Pnrr per gli attesi progetti nel polo di Valle Cena.
L’intervento in atto da 20 milioni di euro per il biodigestore dovrebbe essere al sicuro perché il destinatario del finanziamento era il Comune di Cupello, la situazione è più delicata invece per i quasi 10 milioni di euro per l’impianto di trattamento fanghi.
Per questo motivo i sindaci di San Salvo, Monteodorisio e Villalfonsina chiederanno il rinvio all’ordine del giorno. Emanuela De Nicolis, Catia Di Fabio e Mimmo Budano spiegano: «All’ordine del giorno c’è la trasformazione regressiva della società Civeta Srl in Azienda Speciale Consortile per tornare ad avere, in pieno, i requisiti soggettivi previsti dall’avviso Mite 396/2021 per l’ottenimento del finanziamento Pnrr – Avviso M2C.1.1 – 1.1 – Linea d’intervento C, in modo da far decadere le contestazioni formulate dal Mase nel preavviso di revoca del finanziamento ai sensi dell’art. 10 bis della L. n. 241/1990».
«Queste sono decisioni che non possono essere assunte dai singoli sindaci, ma che devono necessariamente coinvolgere i consigli comunali, così come avvenne per la trasformazione del consorzio in società – dicono i primi tre cittadini – Alla vigilia del voto che coinvolgerà alcuni dei comuni soci del Civeta (compresi quelli della Comunità montana), diventa necessario tale rinvio, affinché decisioni così importanti, vengano assunte, nella piena consapevolezza, dalle prossime assemblee civiche, per questo per legge i sindaci in scadenza di mandato, non possono assumere decisioni di straordinaria amministrazione. Abbiamo il massimo rispetto per le regole democratiche, prendere decisioni che ricadranno sulle future amministrazioni comunali, è irrispettoso e imprudente».
«I fondi Pnrr per la realizzazione del biodigestore inoltre – aggiunge inoltre De Nicolis – coprono solo parzialmente l’investimento, che dovrebbe essere cofinanziato dal Civeta per un importo di 7 milioni di euro. Richiede quindi necessariamente una fideiussione da parte dei Comuni con inevitabili ricadute sui bilanci e sulla capacità di indebitamento dei soci, questione che dovrà necessariamente, anch’essa essere posta all’attenzione dei consigli comunali».
«Il mancato rinvio di un punto importante all’ordine del giorno – concludono i sindaci – così come la decisione frettolosa presa di posizione sulla nomina di un direttore generale, nonostante il nostro parere contrario, potrà porre solo ulteriori dubbi e divisioni all’interno dell’assemblea dei soci».