Su una pensilina di via Spataro sono impressi il viso di Lea Garofalo, vittima della ‘ndrangheta, e la frase «Io vedo, io sento, io parlo». L’opera, realizzata con la tecnica dello stencil, è degli studenti del liceo artistico Pantini-Pudente. L’hanno ideata e messa in pratica i ragazzi della quinta A nell’ambito de Il tempo del noi, il progetto di educazione alla legalità in collaborazione con Libera, sotto la supervisione dei professori Gianpiero Barbati, Sonia Tabasso, Giuseppina Cianciosi, Debora Fioriti, Vito Evangelista, Michelina Strever e, per la parte artistica, Alessandra Minerva . Stamani l’inaugurazione con il sindaco di Vasto, Francesco Menna, e l’assessora alle Politiche scolastiche, Paola Cianci. Si tratta della terza pensilina dedicata, nel quartiere San Paolo, a una vittima della criminalità organizzata: anche le altre due, che rircordano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, si trovano nelle vicinanze del parco dedicato ai due magistrati antimafia assassinati nel 1992 nelle stragi di Capaci e via D’Amelio. Lea Garofalo aveva deciso di ribellarsi alla ‘ndrangheta e collaborare con la giustizia. Morì a 35 anni nel 2009, uccisa dal suo ex compagno e da altre cinque persone.
La dirigente del Pantini-Pudente, Anna Orsatti, spiega le finalità del progetto Il tempo del noi:
Aurora Di Rosso, della classe quinta A, racconta il lavoro svolto dai ragazzi: