Domani, sarà il mercoledì (29 maggio), che l’FCD Pro Vasto si presenterà ufficialmente chiudendo ufficialmente l’era del Casalbordino (leggi), con il titolo venduto ormai già da settimane. Il trasloco del titolo, dai colori giallorossi, a quello biancorosso non è stato digerito dai tifosi casalesi che, attraverso un comunicato stampa, hanno espresso tutta la loro rabbia.
«Abbiamo appreso dalla stampa – si legge nella nota – la notizia che il Casalbordino Calcio è stato venduto per il trasferimento a Vasto con un nuovo nome. Tranne qualche citazione generica su Facebook il patron non ha avuto nessun dialogo con noi, da sempre al fianco dei giocatori in ogni categoria e in ogni partita. Anni di sacrifici, trasferte, passione, a cui non hanno voluto dare nessun rispetto. Un rispetto riconosciuto in tutta Italia, sono tantissime le tifoserie amiche anche di città lontane che in queste settimane ci stanno chiamando per esprimerci sostegno e sconcerto per quanto sta accadendo a Casalbordino.
Trentatré anni non si possono cancellare, non può essere un tratto di penna e una vendita a spazzare via un patrimonio dei tifosi e dell’intera Casalbordino non di un singolo privato cittadino. Il patron, come si è fatto chiamare in questi dodici anni, ha sempre vantato sui social il suo periodo come il migliore nella storia. Vorremmo ricordargli che il calcio casalese è esistito prima del suo arrivo e deve continuare ad esistere, non lo cancellerà lui e non lo cancellerà un atto notarile. Il periodo migliore secondo lui sui social ma in pochi anni siamo passati dal massimo all’azzeramento. La Casalbordino calcio vantava una juniores di altissimo livello, era il primo agosto 2018 quando iniziò una stagione in cui ben dieci squadre tra giovanili e adulti hanno iniziato la preparazione per il campionato, sei anni dopo si è chiusa una stagione con una sola squadra che ora il “patron” ha regalato a un’altra città.
Hanno reso noto di aver ricevuto una telefonata dalla Federazione che autorizza questo passaggio. Il regolamento federale stabilisce che le squadre dilettantistiche non si possono vendere e che non è possibile il cambio di destinazione. Come è stato possibile allora tutto questo? La beffa finale è arrivata nei giorni scorsi con la voce che vorrebbe addirittura il nuovo “proprietario” in trattativa per fondersi con un’altra società con un suo titolo sportivo. Verrebbe così definitivamente spazzato via, se questa operazione si realizzerà, la totale fine, verrebbe strappata completamente la storia della nostra squadra, del patrimonio calcistico casalese. Non accettiamo e non accetteremo tutto questo, lotteremo perché non accada. Restituite il titolo sportivo alla comunità di Casalbordino, consegnatelo all’amministrazione comunale, lotteremo perché trentatré anni di storia non si possono cancellare e non venga spazzato via il nostro titolo sportivo».
Come già scritto a proposito, da ex ultrà vastese sono inc…… nero come nel 2024 certi personaggi MALEFICI continuino a drogare il mondo del calcio anche a livello di categorie dove, fino a quando non esplode la bomba, tutti sanno tutto della squadra del cuore tifando e gioendo fino all’ultima giornata.Certo che la Figc in questo caso è COMPLICE della porcata alla luce del sole tra l’altro !!! In altre città d’Italia sti “patron” sono dovuti sparire dalla circolazione per salvare la loro vita…! Noi siamo troppo persone serie , non succederà nulla , altrimenti anche il Bolami avrebbe meritato di essere messo vivo in una bara.