Seicentoventimila euro. Questo è l’ammontare del finanziamento che il ministero della Cultura ha destinato ai lavori per la chiesa di Santa Maria del Carmine a Vasto. Venti gli edifici di culto a cui sono destinati i fondi: 11 in provincia dell’Aquila, due in quella di Chieti, tre nel Pescarese, quattro nel Teramano. Le finalità sono «l’adeguamento e la messa in sicurezza sismica», spiega una nota della Regione Abruzzo. «Il ministro Sangiuliano, grazie al lavoro sinergico con il presidente Marsilio, ha assegnato 15,485 milioni di euro per gli interventi in 20 luoghi di culto nell’ambito dell’azione riguardante la sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del Fec e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art), in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, si legge in una nota della Regione Abruzzo».
«Ringrazio – dichiara il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio – il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e l’intero governo Meloni, per l’attenzione che anche questa volta ha manifestato nei confronti delle chiese che in diverse zone dell’Abruzzo avevano subìto danni a causa delle scosse di terremoto. Grazie a questi finanziamenti le istituzioni locali potranno dare concretezza ai progetti di recupero e risanamento delle strutture e riportarle all’attenzione dei cittadini e dei turisti. Si tratta di luoghi identitari che testimoniano la cultura e la storia dei territori e che continueranno anche in futuro a raccontare la bellezza della nostra regione».
«Una buona notizia di attenzione verso il patrimonio ecclesiale che aveva subìto danni a causa del terremoto», commenta l’assessora regionale Tiziana Magnacca.
«La chiesa del Carmine è storia, tradizione e identità per tutta la comunità vastese», afferma il consigliere regionale Francesco Prospero. «Un luogo caro a Vasto per il culto della Madonna del Carmine e la devozione a San Nicola, essendo questa chiesa proprio il punto di partenza del tradizionale pellegrinaggio percorso a piedi dai fedeli fino a Bari. Nell’interesse della Regione c’è quindi tutta la volontà di recuperare le bellezze del nostro patrimonio religioso, che necessitano di essere difese dalle minacce e dall’usura del tempo. Abbiamo adesso un’occasione importante per rivitalizzare i nostri iconici luoghi di culto, che raccontano il passato tramandandolo di generazione in generazione e che fanno del nostro territorio un luogo mistico di straordinaria bellezza. L’Abruzzo vanta una pluralità esclusiva di luoghi spirituali e provvedimenti come questo testimoniano in modo concreto e tangibile tutta l’attenzione, la sensibilità e l’impegno per la nostra Regione».