Solo cinque poliziotti per 90 detenuti. Condizioni lavorative insostenibili nel carcere di Vasto. Il grido d’allarme arriva dall’Osapp, che torna a descrivere la situazione interna alla struttura penitenziaria di Torre Sinello, dove «a presidiare l’istituto che conta una presenza pari a 90 internati e detenuti nel turno 16/24 c’erano solo 5 unità di polizia penitenziaria compresa la sorveglianza generale, la stessa distolta da altro settore assegnato per coprire le assenze di vario genere», scrive in una nota Giovanni Notarangelo, segretario locale del sindacato.
«Da sottolineare che una unità, su base volontaria copriva il turno dopo aver assicurato il turno di mattina (8/16) per cui lo stesso espletava ben 16 ore di servizio continuativo». Per garantire la necessaria sicurezza, vista «la tipologia degli utenti (molti internati con problematiche psichiatriche) che richiedono un controllo assiduo e costante non è riuscita a recarsi a cena per usufruire della mensa obbligatoria di servizio. Tale situazione del tutto fuori da qualsiasi contesto lavorativo determina un malcontento tra il poco personale rimasto». In queste condizioni «viene meno al sacrosanto diritto del riposo settimanale sancito dalla Costituzione italiana e dal contratto collettivo delle forze dell’ordine, il tutto prima dell’approssimarsi della imminente stagione estiva dove il personale di polizia penitenziaria dovrebbe poter accedere alle tanto agognate ferie per il riposo psico fisico. Ormai sull’istituto di via Torre Sinello è stato scritto di tutto e di più, è notizia recentissima l’interessamento di un senatore abruzzese presso il Parlamento, la speranza è che si arrivi in tempi brevi ad una soluzione definitiva che ponga fine a questa lunga agonia che si trascina da un decennio circa».