«Ho provato a immergermi, ma col pensiero di tutte le persone che mi volevano bene. Ho detto: torno a casa». La verità di Milena Santirocco va in onda a Chi l’ha visto?. Il programma di Rai 3 condotto da Federica Sciarelli ricosstruisce la vicenda della 53enne di Lanciano scomparsa il 28 aprile e tornata il 4 maggio, quando da Castel Volturno ha contattato i familiari. Al microfono di Fabrizio Franceschelli l’insegnante di ballo e istruttrice di fitness racconta la sua decisione di farla finita, il lungo percorso a piedi, il viaggio fino alla Campania, il pensiero che è andato ai figli e la scelta di ritornare. «Un vero e proprio miracolo», lo definisce la conduttrice.
«Si era accumulato tanto stress in me e, soprattutto, me lo tenevo per me», spiega Milena. «Avevo creato un muro e nessuno capiva il grado molto alto del mio stress. Sono comunque una persona che ride sempre, molto probabilmente il sorriso degli occhi non c’era, anche se io sorrido sempre, anche adesso». Domenica 28 aprile, dopo aver pranzato coi figli, è uscita di casa per andare sul litorale di Torino di Sangro: «Era il posto che avevo scelto per lasciare tutto e avevo messo le foto sullo stato di WhatsApp perché comunque si potesse trovare subito la mia auto e il posto in cui ero sparita. Sono rimasta lì fino a tarda sera. Volevo darmi al mare. Quando mi sono messa sulle rovine per buttarmi, ho avuto un ripensamento. Ho detto: non è il momento, ma non voglio tornare a casa, voglio godermi la natura e ho cominciato a camminare senza meta. Seguendo la costa sono andata verso sud, ho camminato tante ore per diversi giorni. Sono arrivata dopo due, tre giorni in Molise. Avevo lasciato tutto a casa, quindi non avevo nemmeno un centesimo. Chiedevo gentilmente a delle persone in bar e negozi se potevano offrirmi qualcosa, senza spiegare perché. Dormivo all’aperto sui lettini degli stabilimenti balneari, anche sugli scalini, riparandomi quando pioveva».
Arrivata nell’Oasi naturale dei Variconi, ha visto lo stagno: «Ho pensato: qui sono in paradiso, questo è il mio posto ultimo. Mi sono seduta sulla sabbia, appoggiata ai tronchi. Sono stata per tre, quattro ore a guardare il mare. Ho pensato a tutta la mia vita, alle persone care. Ho provato a immergermi ma, con questo pensiero di tutte queste persone che mi volevano bene, ho detto: torno a casa. Ho iniziato a correre verso il paese. Erano le nove di sera. Chiedevo aiuto alle macchine, ma non si fermavano. Al primo bar che ho incontrato mi sono fermata. Ho chiesto alla barista di chiamare casa e le forze dell’ordine».
Al telefono, la sorella Sonia, per avere conferma che non si trattasse di uno scherzo di cattivo gusto, ha chiesto alla barista di riconoscere due segni identificativi di Milena: i tatuaggi ai polsi coi nomi dei figli, Denis e Manuel.
«Solo in commissariato – ammette Milena – ho detto la verità, prima ho messo ancora un muro e non ho detto niente a nessuno. Non me la sentivo in quel momento, poi il giorno dopo ho parlato con mia sorella».