Si tinge di giallo la vicenda della scomparsa e del ritorno di Milena Santirocco. Due versioni contrastanti nel giro di poche ore: il rapimento e l’allontanamento volontario. Prende corpo la seconda ipotesi. La procura di Vasto da sabato indaga per sequestro di persona, ma ieri, nella deposizione durata sette ore, l’iniziale versione dei fatti – rapimento e tentativo di omicidio – avrebbe cominciato a vacillare. Per chiarire cause e motivi della scomparsa, la donna è stata sentita ieri in commissariato a Lanciano. Sette ore in cui il racconto del rapimento ad opera di due sconosciuti e del tentativo di omicidio per annegamento nella riserva naturale Foce del Volturno non avrebbe retto davanti al pm titolare delle indagini, Silvia Di Nunzio della procura di Vasto, alla dirigente del commissariato di Lanciano, Miriam D’Anastasio, e al capo della squadra mobile di Chieti, Nicoletta Giuliante. Lasciando spazio, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero, all’ammissione di essersi allontanata volontariamente in un momento di sconforto.
La donna era sparita nel primo pomeriggio di domenica 28 aprile. Dopo aver pranzato coi figli, era uscita di casa per andare a fare una passeggiata sul litorale di Torino di Sangro. Aveva postato su WhatsApp delle foto in riva al mare, l’ultima attorno alle 15.40. Poi era sparita: il cellulare irraggiungibile, il profilo Facebook cancellato. Le ricerche erano iniziate dal punto in cui, in Borgata Marina di Torino di Sangro, la 54enne insegnante di ballo di Lanciano aveva lasciato la sua Renault Clio con la gomma bucata. Lunedì erano cominciati da lì i sei giorni di ricerche per terra e per mane in cui erano state impegnate centinaia di persone tra vigili del fuoco, forze dell’ordine, sommozzatori, unità cinofile e volontari della protezione civile. La prefettura di Chieti aveva diramato anche un avviso di scomparsa a livello nazionale. Fino a quando, sabato sera, Milena era ricomparsa nella caffetteria Nacca di Castelvolturno. Lì aveva chiesto di fare una telefonata dicendo di essere sfuggita a un rapimento. Il personale del bar, riconoscendola, aveva avvisato la polizia. Quindi il rientro a Lanciano, accompagnata in commissariato alle 8 di domenica per riferire l’accaduto agli inquirenti. Poi, nel pomeriggio, l’abbraccio con i figli Manuel e Denis, la sorella Sonia e gli altri familiari.
Ieri pomeriggio l’avvocato Antonio Cozza, ha dichiarato che «Milena non si è allontanata volontariamente, in queste ore si sta facendo chiarezza» LEGGI. Da oggi è il legale non più di Milena, ma della sorella Sonia. Ma il questore di Chieti, Aurelio Montaruli, ha smentito l’ipotesi del rapimento e precisato che quella di Torino di Sangro è una zona tranquilla.