Il “mandato” di Michele Monteleone alla guida del tribunale di Vasto inizia con un applauso scrosciante. Il giudice inizia il proprio intervento con una notizia probabilmente inattesa: tra circa due settimane il Consiglio dei ministri porterà all’ordine del giorno la conservazione dell’attuale geografia giudiziaria che, se dovesse essere approvata, scongiurerebbe definitivamente la chiusura del Palazzo di giustizia vastese.
La notizia «di ieri sera» non è ancora bagnata dall’ufficialità, «Sono indiscrezioni filtrate da una telefonata augurale», ha rivelato Monteleone, ma per essere citata in una simile giornata, i presupposti sono fondati.
La cerimonia di accoglienza e immissione in possesso tenutasi questa mattina quindi presenta nuovi spiragli di speranza. Aula magna gremita per l’occasione con gli studenti delle classi IV A e IV B della scuola “Ritucci Chinni” che hanno aperto la mattinata con l’inno nazionale; presenti per l’occasione le autorità civili, i presidenti degli ordini professionali e i rappresentanti delle forze dell’ordine.
«La notizia della sua nomina – ha detto il sindaco di Vasto Francesco Menna presente insieme alla giunta – è stata accolta con grande gioia. La sua esperienza ci aiuterà a fare grande il tribunale. Vasto le vuole già bene».
«Il mio obiettivo – le parole di Monteleone, in passato presidente della sezione Civile del tribunale di Benevento – è essere un presidente espressione completa dei principi di legalità. Forse saremo il più piccolo tribunale d’Italia, ma nel giro di un anno diventeremo il più grande. Questo tribunale sarà la casa di tutti, cittadini, imprese, minori».
«Sono qui – ha concluso – per fare il giudice indossando questa toga che da sempre è la mia seconda pelle. Lavorerò quanto voi, sarò prima di tutto un giudice del tribunale di Vasto. Mi attiverò per incontri con cittadini, associazioni di categoria ecc., perché questa è la casa di tutti. Il sindaco ha detto che Vasto già mi vuole bene, io già voglio bene a Vasto.
E’ quel “potrebbero” che insinua qualche dubbio, Speriamo bene.