Invalido all’80 per cento, ha bisogno di lavorare, perché 300 euro di pensione di invalidità sono troppo pochi per poter vivere serenamente. Pierluigi Savino, 48 anni, di Vasto, si rivolge a Chiaro Quotidiano per raccontare la situazione che sta vivendo e per lanciare un appello a chiunque possa offrirgli una possibilità lavorativa.
«Ho prestato servizio – racconta – come volontario lo scorso anno in due strutture assistenziali, prima a Montemesola, in provincia di Taranto, poi a Vasto. In passato ero stato per diversi anni operaio edile, ma non posso più svolgere quelle mansioni perché, a seguito di una caduta per cause non lavorative, mi è stata applicata una placca in titanio. Oggi percepisco una pensione di invalidità di 300 euro, più un assegno di inclusione, che mi è stato riconosciuto di recente, di appena 94 euro. Troppo poco per pensare a un presente e a un futuro sereni. Ho cercato di reinserirmi nel mondo del lavoro sia autonomamente, sia iscrivendomi al Supporto formazione e lavoro, ma senza riuscire a trovare un’occupazione, nonostante sia stata certificata già nel 2009 un’invalidità al 75 per cento e poi, dal 5 ottobre del 2023, dell’80 per cento. Dal 2009 sono iscritto alla categoria protetta prevista dalla legge numero 68 del 1999 ma, fino ad oggi, non sono mai stato contattato dagli uffici preposti. Abito con mia madre di 82 anni e vivo una situazione economica che non mi dà sicurezze né per il presente, tantomeno per il futuro. Mi sono rivolto, purtroppo senza esito, agli enti competenti in materia sociale e dell’inserimento lavorativo. Ho necessità e voglia di lavorare, perciò rivolgo questo appello per cercare un’occupazione compatibile con la mia invalidità».
I datori di lavoro che possano offrire questa opportunità di impiego possono chiamare Pierluigi Savino al 371 6371360.
Purtroppo e una triste realtà che giorno d oggi la vivo anch’io,nell lontano 1999 ho avuto un incidente sul ( LAVORO) quindi lavoravo, ho subito un amputazione avambraccio sinistro. nel 2000 mi sono iscritto al collocamento obbligatorio con la speranza di potermi riattivare di nuovo al lavoro, anche considerando la giovane età che avevo 20 anni, ma mai e dico mai ad oggi anno 2024 sono stato contattato le scuse che avevano quando andavo a chiedere il perché tutto questo tempo erano il suo problema e un problema che non ci facilita a inserirlo perché servono entrambe le braccia, e nessuno lo vuole. Morale della favola oggi a 46 anni mi ritrovo a chiedere l elemosina qua e la per poter andare avanti, lasciato solo al mio destino, Grazie STATO, grazie MATTARELLA..