Passa con 13 voti a favore e 7 astenuti il punto all’ordine del giorno del consiglio comunale di Vasto sul recesso dall’associazione territoriale Trigno Sinello con conseguente uscita dallo Sportello Unico delle Attività Produttive (Suap) di San Salvo. L’improvvisa dichiarazione d’indipendenza dei mesi scorsi aveva sorpreso suscitando polemiche e la presa di posizione della sindaca sansalvese, Emanuela De Nicolis, che ha accusato il collega Francesco Menna di «distruggere l’unità del territorio» [LEGGI].
Menna presentando il punto ha parlato di motivazioni «tecniche ed economiche» ricalcando le dichiarazioni fatte in precedenza. «Fino a ora abbiamo speso 46mila euro più Iva all’anno. Ora ne spenderemo solo 28mila. Al risparmio, inoltre, si sommano tutti i diritti che saranno incamerati dagli uffici comunali del servizio partirà i primi di aprile. Tra un anno, quindi, potremo vedere quante somme entreranno, arriveremo sicuramente a numeri importanti. L’associazione dei Comuni del Trigno Sinello incamera 300mila euro all’anno e ne spende circa 210mila per consulenti. Mi sarei aspettato dalla minoranza domande su quest’aspetto».
Il primo cittadino poi parla di problemi sulla celerità del servizio e cita un articolo di una testata molisana in cui anche la sindaca di Montenero di Bisaccia, Simona Contucci, lamenta «le stesse criticità che citavamo noi» [LEGGI].
«Vasto esprime la stragrande maggioranza di istanze sia dal punto di vista del commercio che urbanistiche – ha continuato Menna – C’è una richiesta da parte delle imprese, dei professionisti, delle attività produttive affinché questo sistema funzioni meglio. Vasto torna così al centro del territorio con una riduzione dei costi e un sistema che viene efficentato. Come facciamo a non rivendicare un ruolo guida? Lo dicono tutti che è arrivato il momento storico di cambiare rotta».
Fortemente critiche le opposizioni, a partire da Vincenzo Suriani che pone l’attenzione sull’assenza di allegati alla proposta della maggioranza. Prima della trattazione del punto, il sindaco ha fatto distribuire fogli con alcuni appunti che lo stesso consigliere di Fratelli d’Italia strappa in diretta: «Tanto valgono questi foglietti non depositati. Non si sa perché usciamo. Non ci sono dati che corroborino le tesi del sindaco. Mentre il mondo si globalizza, noi diventiamo autarchici. Mentre tutto il mondo mette in comune i servizi, noi alziamo campanili». «Ci ha fatto vedere tutti i risparmi e nessun costo, è un artista. Secondo me, invece, è una grande manovra tra politico, amministrativo e vendicativo. Il Suap ha i suoi limiti, non dico che funziona perfettamente», ha continuato ventilando il sospetto che l’operazione servirà a «sbloccare la graduatoria dei messi notificatori». Suriani ha poi abbandonato l’aula.
Dubbi espressi anche da Guido Giangiacomo: «Stiamo abdicando a un ruolo. Sarebbe stato opportuno vedere se questo si poteva rimodulare con il Comune di San Salvo per una diversa ripartizione».
Alessandra Notaro, invece, ha sottolineato la divisione che tale scelta causa nel territorio: «Questa uscita non mi convince, soprattutto perché fatta sbattendo la porta e alzando muri. Al ruolo guida questa città ha rinunciato tanti anni fa. Compie questa scelta oggi, quando si parla di città metropolitane e quando, a breve, potremmo avere un ospedale comprensoriale».
L’entrata in funzione del Suap vastese, inizialmente annunciata per i primi di marzo, secondo Menna avverrà all’inizio del prossimo mese di aprile.