Non si spengono gli echi della conferenza stampa di Francesco Menna sull’annosa vicenda di Fosso Marino. Davide Aquilano, presidente della sezione di Italia Nostra del Vastese, interviene nuovamente per sottolineare la necessità di rinaturalizzazione del corso d’acqua.
«Le dichiarazioni del sindaco su Fosso Marino – dice Aquilano – hanno evidenziato quanto sia urgente per il bene comune provvedere ad una sistemazione dell’area di foce del corso d’acqua che sfocia immediatamente a sud del Pontile».
«Partendo dal dato incontrovertibile che quantità enormi di liquami di origine ignota arrivano attualmente nel fosso, viste la difficoltà nell’intervenirvi in fase di prevenzione (perché il corso è tombato) e la conseguente incapacità delle autorità preposte ad attivare azioni di repressione, risulta evidente che la proposta del Comune di prolungare il corso d’acqua di trecento metri, con un tubo che passa sotto il fondale marino, è a dir poco illogicola e dannosa: significherebbe, con una modalità tipicamente infantile, nascondere ciò che non si può nascondere, con gravissimo danno per l’ambiente e per quell’attività economica che definiamo turismo. Insomma, il danno e la beffa per la modica cifra di tre milioni di euro di soldi pubblici, ammesso che basteranno».
«C’è una sola soluzione per attenuare drasticamente il problema: la rinaturalizzazione di Fosso Marino, come tra l’altro prevista dal vigente piano demaniale marittimo, che l’attuale amministrazione ha affermato di voler modificare, evidentemente per evitare di risolvere il problema. Fosso Marino, una volta rinaturalizzato, diventerà senza ombra di dubbio una risorsa, ma solo se saranno messe in atto azioni di controllo e di repressione, attualmente molto difficoltose e costose a causa della tombatura del corso d’acqua. A Italia nostra sta a cuore il bene comune e non transige davanti al prevalere degli interessi privati su ciò che appartiene a tutti noi. Qualcuno, in Comune, a Vasto, forse insegue altri fini, che vanno palesemente in tutt’altra direzione».