Questa mattina il Comune di Lentella ha ricordato l’eccidio del 21 marzo 1950, il fatto di sangue in cui persero la vita Nicola Mattia e Cosmo Mangiocco che insieme a numerosi compaesani manifestavano «per il pane e per il lavoro» attuando lo sciopero alla rovescia: lavorare gratuitamente alla realizzazione della strada che conduce alla Trignina, vista come unica via di sviluppo in quegli anni di povertà, per protestare contro lo Stato assente.
Il sindaco Marco Mancini insieme alla giunta, ai consiglieri comunali e ad alcuni cittadini ha deposto una corona di alloro sotto la targa apposta in memoria di Mattia e Mangiocco sulla facciata del Comune. Proprio lì, 74 anni fa, l’appuntato Vincenzo De Vita sparò sulla folla uccidendo Nicola Mattia di 41 anni e Cosmo Mangiocco di 26.
«È un giorno importante per la nostra comunità perché nella data di oggi di 74 anni fa la vita di due lentellesi fu spezzata mentre protestavano per chiedere maggiori diritti. Furono uccisi dopo una giornata di lavoro “gratis”: insieme a tanti compaesani avevano lavorato durante lo “sciopero alla rovescia” per dare una prospettiva di sviluppo a tutto il paese: quella strada che oggi percorriamo tutti per recarci al lavoro e usufruire di tanti servizi», il commento del sindaco Mancini.
Una delle ultime testimoni, Venturina Terpolilli, scomparsa qualche anno fa, in un video realizzato dalla locale sezione del Partito Democratico per una precedente commemorazione, oltre a raccontare i fatti, ricordava come la tragedia spinse lei, e altri compaesani, «ad attaccarsi ancora di più al Partito Comunista» e sottolineava che «quella strada ha dato un avvenire a Lentella».
L’episodio – che si colloca nel periodo di repressione delle proteste contadine del Dopoguerra – segnò profondamente il piccolo comune, i funerali si svolsero con i cecchini inviati dal governo sui tetti per evitare sommosse. La Cgil il giorno dopo proclamò uno sciopero generale in tutta Italia durante il quale ci furono altri morti a Parma e Avezzano. Nel 2020, il Comune di Lentella ha inaugurato un monumento in ricordo delle due vittime all’inizio della strada che dalla “Trignina” porta in paese, la stessa alla quale lavoravano i cittadini che protestavano.