Centrosinistra incapace di fare autocritica dopo la sconfitta alle Regionali del 10 marzo scorso. Per vincere le Comunali del 2026, a Vasto le parole d’ordine devono essere due: «Sinistra e rinnovamento». Così Paola Cianci chiede ai vertici della coalizione di fare autocritica dopo la vittoria di Marco Marsilio e del centrodestra e non dice «no» a una sua eventuale candidatura a sindaca di Vasto.
«È stata una sconfitta di tutto il centrosinistra, al di là delle troppe analisi indulgenti, dei troppi se e dei troppi ma. Nel centrosinistra, battuto alle elezioni, si va alla ricerca di isole elettoralmente felici per evitare un’analisi e individuare le cause della sconfitta», commenta senza mezzi termini l’assessora comunale alle Politiche giovanili, candidata non eletta nella lista Abruzzo Insieme. «Si è pensato che la sola figura di Luciano D’Amico potesse risolvere i problemi», afferma Cianci, che alle urne ha raccolto più di 2mila preferenze. «Lo scarto tra il centrodestra e il centrosinistra è stato di 43mila voti» e se nelle province costiere la coalizione è riuscita a contenere il divario, «in provincia dell’Aquila il distacco è stato imbarazzante» e, invece di riconoscere la sconfitta e individuarne le cause, «la sensazione è che i dirigenti del centrosinistra siano più innamorati della propria narrazione» dopo aver fatto «alchimie e tatticismi nella composizione delle liste. La composizione delle liste a livello provinciale ha evidenziato personalismi da interrompere. Le liste vanno fatte per raggiungere il quorum. Se è vero che D’Amico era il candidato presidente migliore, è altrettanto vero che le liste non erano forti come quelle del centrodestra».
In questa intervista Paola Cianci parla delle responsabilità dei dirigenti del centrosinistra, delle due candidature di altrettante assessore della Giunta comunale di Vasto e di una eventuale futura candidatura a sindaca nel 2026:
«Il campo largo – sostiene il consigliere comunale Francesco Del Viscio – può funzionare se l’unione si trova sui temi». Alle Regionali «D’Amico era il migliore candidato possibile, anche se avremmo voluto vederlo più presente, più in giro». L’orizzonte si sposta al 2026, quando i vastesi torneranno alle urne per scegliere sindaco e consiglieri comunali: «Ora è il momento di ragionare su quanto manca alla realizzazione del nostro programma», con un’attenzione all’ambiente: a Punta Penna «non possiamo permetterci ulteriori progetti impattanti, tutelando ciò che è possibile preservare dopo cinquant’anni di sviluppo industriale».
Il segretario di Sinistra per Vasto, Mario Enrico Testa, ammonisce: «I giovani non devono essere strumento della campagna elettorale, il nostro momento deve arrivare nel 2026».